Emergenza carceri di Treviso

22 dicembre 2009

Il 22 dicembre scorso l'on. Rubinato ha visitato la Casa Circondariale e l’Istituto penale per i minorenni in via Santa Bona, accompagnata dai direttori, rispettivamente Francesco Massimo e Alfonso Paggiarino. “La situazione è molto critica sia a livello strutturale che per quanto riguarda gli organici della polizia penitenziaria – ha commentato la parlamentare trevigiana -. I detenuti nel carcere maschile sono più del doppio della capienza ottimale, 302 contro i 134 previsti. Ho contato in alcune celle di quattro metri per quattro sino a dodici posti letto. L’organico è composto di 130 persone contro i 187 previsti. E anche al minorile la situazione è critica a causa della carenza di spazi e della convivenza di minori con giovani adulti”.

“E' davvero da apprezzare l'impegno dei direttori e di tutto il personale che con dedizione suppliscono alle mancate risposte da parte dell'Amministrazione centrale – ha aggiunto l’on. Rubinato -. Importante è anche il rapporto con il territorio, le istituzioni locali e il volontariato. Ma il Governo deve fare la sua parte: avere delle carceri più adeguate è necessario anche per garantire più sicurezza e certezza della pena”.

Simonetta Rubinato si attiverà in sede parlamentare per chiedere maggiori fondi per investimenti sulle due strutture, ma anche nuove assunzioni per adeguare gli organici della Polizia Penitenziaria.

"Mi spiace - conclude infine la Rubinato - che la sen. Casellati, sottosegretario alla Giustizia con delega ai minori, che è di Padova, non abbia trovato il tempo per fare una visita anche all’istituto penale per minorenni di Treviso. Avrebbe avuto modo di  sapere che la Regione Veneto nel bilancio 2010 ha tagliato 800 ore di formazione professionale importanti per il recupero dei minori e il loro inserimento sociale, una volta scontata la pena. Considerato che l’istituto penale per minorenni di Treviso è l’unica struttura del Triveneto, credo sia doveroso far appello oltre alla Regione Veneto anche alla Regione Friuli Venezia Giulia e alle Province Autonome di Trento e Bolzano perché si facciano carico dei 50 mila euro necessari a finanziare l’attività”.
 
Guarda le foto dell'incontro: Foto 1, Foto 2

pubblicata il 15 dicembre 2009

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