Salvini “licenzia” il prefetto in diretta - La tribuna di Treviso

22 febbraio 2016

Pagina 9, Cronaca

«Migliaia di alloggi inutilizzati, erano più di 30 mila nel 2001 ora saranno di più, centinaia di capannoni in disuso, per non parlare delle caserme. È assurdo che sia così complicato individuare soluzioni per garantire una sistemazione dignitosa ai profughi». Luigi Calesso, di Impegno Civile, commenta così il muro alzato dai sindaci della Lega contro la posizione del prefetto di Treviso, determinato a requisire case sfitte, come soluzione estrema, per risolvere l’emergenza profughi. «I sindaci leghisti obbediscono alla strategia politica del loro partito che è quella di tentare di scaricare il problema sugli altri comuni, ma il rischio molto evidente è che stavolta i sindaci padani finiscano per danneggiare i loro cittadini». Calesso spiega che l’eventuale decisione del prefetto rappresenterebbe un “commissariamento ad acta”, con il rischio però è che le eventuali strutture che verranno identificate saranno adatte ad ospitare un gran numero di profughi. «Un’ accoglienza diffusa in tutti i comuni garantirebbe che in quelli più piccoli un accoglienza per numeri nell’ordine delle decine di persone. I sindaci leghisti, quindi, potrebbero essere responsabili di una concentrazione di profughi particolarmente elevata in alcuni comuni, indipendentemente dal numero di abitanti degli stessi, rendendo più problematici gli interventi di integrazione».di Alessandro Zago Emergenza profughi e ipotesi di requisire case sfitte per sistemarli: dopo il segretario regionale del Carroccio Toni Da Re e il governatore Zaia, ieri ad attaccare il prefetto di Treviso Laura Lega è stato anche il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini, che durante Pomeriggio 5, su Canale 5, ha tuonato in diretta: «Il prefetto di Treviso che si chiama Lega di cognome, e non è colpa mia, non c’entra con la Lega, ha detto ai sindaci che a maggio se i Comuni guidati dalla Lega non troveranno degli spazi da destinare agli immigrati, requisirà le case sfitte dei trevigiani per metterci gli immigrati. Vai a casa e cambia lavoro», ha tuonato Salvini, «Caro prefetto, vai a casa e cambia lavoro. Pensa agli italiani e poi agli stranieri. Mi sono inc... perché si chiama Lega di cognome. Una che si chiama Lega pensa prima ai trevigiani e agli italiani e poi a chi sbarca domani mattina». Parole di fuoco, alle quali il prefetto ieri ha replicato con un «no comment». È insomma diventato un caso politico nazionale, che ieri apriva a lettere cubitali anche i giornali nazionali di centrodestra. Tanto che oggi il alle 13.30 il vice ministro Enrico Zanetti è annunciato proprio a Treviso per un incontro con Laura Lega. Il centrosinistra da parte sua rilancia: «È vergognoso che così tanti sindaci si siano fatti dare ordini dal loro segretario politico, che ha imposto loro di non partecipare al vertice sui profughi in prefettura ma anche di non accogliere nemmeno un migrante nei loro Comuni». A parlare è la senatrice del Pd Laura Puppato, che attacca il segretario regionale della Lega veneta Gianatonio Da Re, che ha imposto ai primi cittadini leghisti della Marca di alzare un muro contro l’accoglienza dei profughi, tanto che venerdì scorso in Prefettura si sono presentati solo 50 Comuni trevigiani su 95, guidati quasi tutti dal centrosinistra. Ma di quelli presenti, ad oggi, solo 35 stanno dando un tetto ai profughi. Troppo pochi, E infatti al vertice il prefetto Laura Lega, se le cose entro maggio non cambieranno, ha ventilato come estrema ipotesi quella della requisizione di case e appartamenti privati sfitti. Una eventualità che lo stesso prefetto Lega ha definito «un fallimento» qualora dovesse avverarsi, e che ha fatto gridare allo scandalo Da Re, Zaia, e ieri Salvini. «Ma se si dovrà passare alle requisizioni, la colpa sarà solo dei sindaci del Carroccio», sottolinea la Puppato, «Perché solo se tutti i 95 Comuni daranno un contributo, prendendosi dai 5 ai 10 profughi a testa, sarà possibile quella accoglienza diffusa che non darà alcun problema al nostro territorio». Interviene anche l’onorevole Pd Simonetta Rubinato: «Ancora una volta il nostro territorio ha dimostrato senso di responsabilità perché alla riunione convocata dal prefetto ha partecipato la maggioranza dei sindaci, nonostante il diktat della Lega che aveva invitato i suoi primi cittadini a boicottarlo. Parlo di quella parte dei sindaci che stanno collaborando con il prefetto nel rispetto del principio di umanità e a tutela della convivenza della nostra gente. Altri sindaci e amministratori nonché segretari di partito cavalcano invece il problema per mera propaganda».

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pubblicata il 22 febbraio 2016

 
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