A Stoccolma per il futuro della Ditec

23 aprile 2012

Voleranno a Stoccolma per tentare di convincere la multinazionale svedese Assa Abloy a rivedere la propria decisione di abbandonare lo stabilimento della Ditec di Quarto d'Altino per delocalizzare la produzione in Cina e Repubblica Ceca. Silvia Conte e l'on. Simonetta Rubinato, sindache rispettivamente di Quarto d'Altino (Ve) e Roncade (Tv), schierate da tempo a difesa dei lavoratori e del tessuto produttivo dell'azienda Ditec che produce porte automatiche, hanno acquistato un'azione a testa del valore di circa 20 euro per poter così partecipare all'assemblea annuale degli azionisti in programma nella capitale svedese mercoledì 25 aprile. "Siamo consapevoli che le imprese devono competere in un mondo globalizzato e che gli Stati non devono ingerirsi nella gestione delle aziende private, ma sappiamo anche che i Paesi dell'Unione Europea condividono l'obiettivo di una economia sociale di mercato. - spiegano alla vigilia del volo che domani le porterà a Stoccolma - Il nostro scopo non è quello di mettere in discussione il loro piano generale di ristrutturazione che coinvolge 17 Paesi, ma di portare degli argomenti di riflessione su una piccola realtà produttiva che rappresenta una delle eccellenze del manifatturiero italiano".

Era il 6 dicembre scorso quando l'azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali la decisione di delocalizzare la produzione. Da allora è scattata la mobilitazione dei 130 lavoratori. Sulla vicenda è stato aperto un tavolo permanente presso il Ministero per lo sviluppo economico, per ora, senza alcun esito positivo. L'acquisto di un'azione consente ora alle due sindache di partecipare ai lavori dell'Annual General Meeting di Assa Abloy presso il Moderna Museet di Stoccolma e di aver diritto di parola. "Il nostro obiettivo - annunciano - è quello di segnalare ai vertici svedesi e agli azionisti che il piano di ristrutturazione presentato da Entrance Systems, la controllata che ha acquisito la Ditec nel 2009, per la parte che riguarda lo stabilimento di Quarto d'Altino, prevedendo la delocalizzazione della produzione in Cina e Repubblica Ceca, potrebbe essere controproducente per la stessa multinazionale, oltre a sollevare qualche dubbio sulla compatibilità della responsabilità sociale d'impresa dichiarata da Assa Abloy nel proprio Codice Etico. Riteniamo di doverlo fare proprio nel rispetto dei principi dell'economia sociale di mercato europea, e non solo per le nostre comunità locali".

Oltre all'intervento in assemblea degli azionisti, Silvia Conte e l'on. Simonetta Rubinato hanno chiesto di incontrare i vertici della multinazionale svedese per un colloquio più approfondito e per confermare il massimo impegno delle istituzioni italiane, nazionali e locali, per trovare una soluzione che salvaguardi la capacità produttiva del sito della Ditec di Quarto d'Altino. "Siamo grate al Ministero degli Affari esteri per il supporto che ci è stato offerto dall'Ambasciata italiana in Svezia - concludono -. Con la nostra iniziativa vogliamo far capire che l'Italia oggi si offre come un Paese in cui è conveniente investire, come ha confermato proprio di recente l'Ad Lars Petersson di Ikea, altra multinazionale svedese che ha scelto l'Italia per l'ottima esperienza con i fornitori in termini di qualità e flessibilità".

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pubblicata il 23 aprile 2012

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