Una proposta concreta che vale 18 miliardi

11 agosto 2011

"Se il Governo intendeva promuovere una passerella estiva per mostrare che la politica non si ferma a Ferragosto, c'è forse riuscito, visto che l'aula era gremita all'inverosimile. Se invece intendeva dimostrare al Parlamento, e quindi agli italiani e ai mercati, di avere chiaro quali misure occorre prendere per far fronte con urgenza alla crisi economico-finanziaria in atto, quella di stamane è stata una riunione inutile e costosa. La maggioranza di Centro Destra ha confermato di non essere in grado di gestire l'emergenza". Simonetta Rubinato, deputata Pd, interviene a margine della convocazione delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio riunite di Camera e Senato: "Speravamo, con gli italiani, che il ministro Tremonti ci indicasse la rotta verso la quale il Governo si sta muovendo. Invece abbiamo capito che siamo a bordo di una nave in tempesta senza timoniere. C'è da essere lieti che Trichet e Draghi abbiamo sostanzialmente commissariato il Governo Berlusconi! Mi auguro dunque che quanto prima il Consiglio dei Ministri sia convocato per approvare le misure necessarie e subito dopo venga convocato il Parlamento".

L'on. Simonetta Rubinato, componente della V Commissione Bilancio della Camera, suggerisce due proposte. "Prima di ogni altra richiesta ai cittadini, alle imprese e alle famiglie, venga stabilito un contributo di equità da chiedere, attraverso gli intermediari finanziari, a tutti coloro che hanno riportato in Italia i loro capitali sfruttando lo scudo fiscale. Considerato precisa - che l'aliquota minima Irpef è del 23%, dato atto che il 5% lo hanno già versato, chiediamo loro un contributo minimo pari al 18%, consentendo così allo Stato di incassare la somma di quasi 18 miliardi di euro".

La seconda proposta, di prospettiva, prevede che, accanto al principio del pareggio di bilancio, sempre in Costituzione, sia stabilito all'articolo 81 che le Camere non possano disporre condoni in materia tributaria se non per ragioni straordinarie di necessità, che giustifichino la deroga ai principi di trasparenza ed equità fiscale, e la legge che li dispone debba essere approvata a maggioranza dei due terzi del Parlamento.

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pubblicata il 11 agosto 2011

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