Radicali fuori, il Pd prenda atto

14 ottobre 2011

"Non saranno stati determinanti ai fini del numero legale, ma è evidente che con la loro scelta di partecipare alla prima chiama del voto di fiducia, i colleghi radicali si sono nuovamente messi fuori dal nostro gruppo parlamentare. Ora basta tergiversare tra presidenza del gruppo e dirigenza del partito: il Pd deve mettere fine ad un continuo smarcamento che ci sta creando più di un imbarazzo di fronte ai nostri elettori". Lo chiede l'on. Simonetta Rubinato, parlamentare veneta che aveva manifestato tale esigenza chiarificatrice già in occasione dell'astensione dei deputati radicali sul voto di sfiducia al ministro Romano, firmando assieme ai colleghi Sarubbi, De Torre e Bobba, una lettera indirizzata al capogruppo Dario Franceschini. "Non contesto - spiega la parlamentare veneta - che i colleghi radicali possano avere una loro linea, ma quando si accetta di far parte di un gruppo parlamentare se ne devono accettare le regole in un clima di lealtà e condivisione. Altrimenti si usa il gruppo come service a proprio piacimento e per i propri obiettivi".

"Credo che la dirigenza del partito su questa vicenda abbia già perso troppo tempo - conclude l'on. Rubinato -. Poiché il presidente del gruppo parlamentare, a seguito della nostra lettera, aveva demandato ogni decisione alla presidenza del partito e considerato che ora apprendo che la presidente Bindi invita i deputati radicali ad andare per la propria strada, mi auguro sia arrivato finalmente il momento per la dirigenza del partito di fare definitiva chiarezza. Perché è quanto chiede anche il nostro elettorato".

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pubblicata il 14 ottobre 2011

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