Con gli slogan non si dà lavoro ai veneti

21 giugno 2010

"Le battute ad effetto vanno forse bene per i comizi, ma non per governare un Paese o una regione. Proporre liste di collocamento differenziate tra veneti e immigrati vuol dire ignorare le conseguenze che il deficit demografico avrà sul nostro futuro, ovvero sulla capacità di sostituire chi va in pensione, di garantire il sistema pensionistico e di tenere in equilibrio i conti pubblici. La verità è che la Lega cerca di nascondere con i facili slogan l'incapacità di governare un flusso migratorio comunque necessario per la crescita dell'Italia e del Veneto". Con queste parole l'on. Simonetta Rubinato commenta le dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione Veneto durante il raduno del popolo leghista a Pontida.

"Chi rappresenta oggi una Regione importante come il Veneto - continua la parlamentare - non può usare un linguaggio obsoleto e superato dagli eventi, evocando scelte politiche di arroccamento e localismo. Il tipo di immigrazione che entra nel nostro Paese è conseguenza di una struttura economico-sociale caratterizzata da un debole welfare familiare, rapido invecchiamento, forte incidenza di settori produttivi che chiedono lavoratori poco qualificati (come ad esempio l'edilizia e l'agricoltura). La crisi economica ha certo rallentato il flusso immigratorio, ma se la politica non si fa carico di governare le cause di questo fenomeno è inevitabile che agli slogan non seguano mai i fatti, anche quando chi grida appartiene alla Lega che è alla guida del Paese da almeno otto degli ultimi dieci anni".

"Chi ha avuto il mandato dagli elettori di governare - continua l'on. Rubinato - farebbe cosa più utile agli italiani e ai veneti se mettesse in atto misure per far ripartire l'economia, sostenere le imprese per riqualificare il sistema produttivo, offrire migliori servizi alle famiglie e investire su scuola, ricerca e formazione professionale. Ovvero l'esatto contrario di quanto prevede la prossima manovra correttiva".

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pubblicata il 21 giugno 2010

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