L'on. Rubinato fa un ragionamento che va oltre la scelta dei capigruppo di Camera e Senato, on. Franceschini e sen. Finocchiaro, di ritirare i componenti del PD dalla Commissione parlamentare bicamerale per l'attuazione del Federalismo fiscale. "E' certo un fatto grave che la nomina del presidente sia stata fatta all'insaputa delle opposizioni, visto che il Partito Democratico ha collaborato in maniera costruttiva al testo di legge approvato. Anche se la nomina è prerogativa dei Presidenti delle Camere, trattandosi di una riforma importante per il Paese e votata ad ampia maggioranza, la designazione poteva essere condivisa. Ciò premesso, io sono perplessa anche per il merito della scelta. Del resto, fra i primi a commentare la nomina di La Loggia, è stato l'on. Aldo Di Biagio, del PdL, che ha espresso la sua soddisafazione per la nomina di "un siciliano doc" perché sarà un garanzia nell'ambito del confronto tra Nord e Sud del Paese".
"Temo - conclude la parlamentare trevigiana - che questa nomina segni un altro punto a favore di quel partito trasversale della spesa pubblica che vuole un federalismo annacquato, che non tocchi i privilegi delle Regioni a Statuto speciale e che non penalizzi le Regioni sprecone a danno di quelle a più elevata capacità fiscale. La Lega, a quanto pare, ancora una volta ha dovuto accettare un compromesso al ribasso".
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