Rifiuti: "Confrontiamoci con onestŕ"

28 gennaio 2010


La gestione dei rifiuti è un tema strategico ai fini della sostenibilità che richiede scelte precise e una programmazione di lungo periodo. Su questo sono pienamente d'accordo con il presidente degli Industriali trevigiani. Ma proprio perché è una questione delicata va affrontata correttamente, senza confondere le idee come invece rischia di fare Vardanega accusando genericamente la politica di poca coerenza e concretezza.

Gli industriali trevigiani sono una risorsa fondamentale per l'economia della Marca. Ma qualche volta sembrano avere la memoria corta. Affermare che sono stati gli unici ad esprimere dubbi sulla economicità ed utilità dell'impianto di Lovadina non corrisponde ai fatti: le stesse cose erano state scritte in documenti elaborati e pubblicati da un'apposita commissione de La Margherita ancora nel 2004, allora guidata da Paolo Giandon. Già allora avevamo prefigurato quanto sta accadendo oggi, ovvero che sarebbe stato più conveniente conferire i rifiuti urbani negli impianti di recupero energetico esistenti in Regione.

Il politico, in questo caso la Giunta regionale, avrebbe dovuto aggiornare i suoi piani strategici alla luce dei cambiamenti avvenuti sul territorio che lei stessa aveva contribuito a determinare, come l'ottimo risultato nella raccolta differenziata urbana ottenuto dai Comuni della provincia di Treviso ed il potenziamento degli impianti di termovalorizzazione di Padova e Venezia, che oggi sono in grado di smaltire anche i rifiuti solidi urbani provenienti da altre province. E quindi è giusto oggi prenderne atto anche nelle scelte amministrative locali, soprattutto se l'obiettivo è quello di contenere le tariffe a carico dei cittadini.

Ma, caro presidente Vardanega, non facciamo confusione tra i rifiuti solidi urbani e i rifiuti speciali non pericolosi da attività produttive, per i quali sappiamo che Unindustria ha presentato da tempo un progetto di trattamento grazie alla costruzione di due impianti di termovalorizzazione, uno Bonisiolo e l'altro a Silea. Su questa proposta io ho sempre espresso contrarietà, facendomi promotrice di varie iniziative anche a livello parlamentare, tra le quali un'interrogazione a risposta scritta ai ministri Prestigiacomo, Sacconi e Zaia. La mia posizione, come pure quella di altri politici, amministratori locali e cittadini è coerente: fin da subito ci siamo contrapposti, non perchè vogliamo si facciano in casa altrui, ma perchè riteniamo che gli impianti proposti da Unindustria non siano sostenibili alla luce dei dati di produzione di rifiuti speciali non pericolosi della nostra provincia. Tesi che di recente è stata confermata dall'Arpav regionale nel dossier inviato ai Ministeri a seguito della mia interrogazione.

Comprendo la preoccupazione espressa nella lettera del presidente Vardanega sui costi sempre maggiori che le imprese devono sostenere, primo fra tutti quello dell'energia. Il problema va affrontato con onestà, chiarezza e concretezza e le risposte devono essere date a livello statale, con un piano organico che preveda anche l'utilizzo di energie alternative.

 

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pubblicata il 28 gennaio 2010

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