Informativa urgente del Governo sulla gestione dei flussi migratori

12 luglio 2017

Il 5 luglio scorso il Ministro dell’Interno Marco Minniti è venuto in Aula alla Camera per rendere una informativa urgente in merito alla gestione dei flussi migratori, anche a seguito degli eventi accaduti il 27 e 28 giugno scorsi, giorni in cui c'è stato un afflusso straordinario nel nostro Paese di persone salvate nel Mediterraneo: sono infatti approdate in 48 ore sulle nostre coste ben 25 navi, per un totale di 10.000 arrivi, portando le persone salvate nei primi sei mesi dell'anno a più di 85.000, il 18,40 per cento in più rispetto allo scorso anno, mettendo a dura prova il nostro sistema di accoglienza. Il ministro nella sua relazione ha sottolineato l’importanza delle azioni intraprese sul piano della politica internazionale, prima con il nostro ambasciatore recatosi a Bruxelles presso la Commissione europea per chiedere esplicitamente che l’Europa si assuma le proprie responsabilità, rappresentando la possibilità di chiudere per motivi di sicurezza nazionale i porti italiani alle Ong con bandiera straniera, poi nell'incontro a Parigi fra i ministri degli Interni italiano, francese e tedesco e il commissario per l’immigrazione Dimitris Avramopoulos, anche in vista del vertice di Tallin.

Minniti ha messo a fuoco i punti chiave della strategia del Governo: 1) l'adozione di un codice di comportamento delle Organizzazioni non governative per avere un coordinamento sia con l'attività di salvataggio in acque territoriali libiche da parte della guardia costiera libica, sia con le attività di polizia giudiziaria nei confronti dei trafficanti di esseri umani; 2) il rafforzamento dell'impegno con gli altri Paesi europei alla stabilizzazione della Libia: il 97% dei migranti passa per la Libia ma non sono libici, per cui non c'è dubbio che è lì che va affrontato il problema, sapendo che la Libia non è la Turchia, con la quale l'Europa ha negoziato un impegnativo e costoso accordo internazionale che ha portato di fatto al controllo della rotta balcanica. Esiste un nesso evidente tra la stabilizzazione della Libia e la lotta ai trafficanti di esseri umani che per i loro affari hanno bisogno di regimi fragili e di controllo del territorio. E poiché il traffico di esseri umani purtroppo è oggi uno dei principali canali economici di cui la Libia vive, nel momento in cui si punta a stroncarlo è chiaro che occorre offrire a quelle popolazioni un canale alternativo e quindi l'impegno finanziario europeo deve essere molto più consistente; 3) la condivisione di una comune strategia europea sui rimpatri volontari assistiti; 4) il rispetto degli impegni alle relocation negli altri Paesi europei, con la comminazione di sanzioni per chi non li rispetta (il nostro Paese alla fine dell'anno scorso aveva ricollocato 2.600 persone, quest'anno ad oggi ne ha ricollocate 7.500 più altre 405 in via di immediata definizione. Sono circa 8.000 migranti, ancora troppo pochi).
"È difficile pensare che ci possa essere una missione internazionale di salvataggio, ma che poi l'accoglienza sia di un solo Paese" - ha affermato Minniti - "per questo ho chiesto una discussione urgente sulle regole della missione Triton, affrontando il tema della regionalizzazione del soccorso in mare". Concludendo: "l'accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione, un limite non valicabile su cui si gioca la tenuta del tessuto connettivo del nostro Paese".
Cliccando qui puoi leggere l'intervento integrale del Ministro.

Da Tallin l’Italia è quindi rientrata avendo ottenuto solo una parte di garanzie: più fondi dai partner europei per istallare in Libia un centro di coordinamento marittimo a Tripoli, per un costo stimato dalla Commissione europea in 46 milioni di euro, ai quali si aggiungerebbero altri 35 milioni destinati all’Italia; il via libera per un codice di comportamento delle ONG che operano salvataggi in mare; l’implementazione del fondo di garanzia Ue-Africa; il coordinamento per il rilascio di visti per i Paesi che si impegnano a contrastare l’immigrazione clandestina e a sottoscrivere accordi di riammissione con l’Unione; l’incremento delle quote di ricollocamento nei Paesi Ue dei richiedenti asilo sbarcati in Italia.

Intanto, da ultimo, giungono alcune buone notizie per il nostro Paese dal vertice Frontex di Varsavia. L’incontro dell'11 luglio scorso, durato otto ore, si è concluso con la disponibilità dell’Agenzia a rivedere la missione Triton attraverso l’individuazione di un gruppo di lavoro su regole e sbarchi, su cui ha espresso soddisfazione il Ministro dell'Interno Minniti. Per approfondire puoi leggere l'articolo con il resoconto dell'incontro a questo link: http://www.repubblica.it/esteri/2017/07/11/news/migranti_frontex_triton-170566214/. Ora, speriamo che alla parole seguano i fatti.

 


pubblicata il 12 luglio 2017

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