Il Pd diventi un partito plurale

20 giugno 2010

"Bene le proposte correttive alla manovra, ma Bersani sbaglia quando invita la minoranza del partito ad essere più forte delle 'nostre' debolezze". Così l'on. Simonetta Rubinato a commento della manifestazione di ieri Palalottomatica. "Per riuscire a parlare a tutta la società italiana e non solo al tradizionale campo della sinistra non basta fare qualche buona proposta di liberalizzazione - spiega la parlamentare del Pd - ma occorre dimostrare di rappresentare una cultura politica nuova, capace di governare la nuova società italiana e le sue molteplici articolazioni come i veri protagonisti della politica e dell'economia, oltre il vecchio dualismo Stato - mercato. Un partito come il Pd può attrezzarsi a rappresentare la nuova società del XXI secolo se riesce ad essere plurale, dando rappresentanza alla pluralità e complessità delle articolazioni della società civile di oggi. E Stato e mercato vanno considerati strumenti, a servizio del benessere delle persone e delle famiglie, della loro libertà di idee e di intraprendere, intrecciata alla giustizia sociale".

"Il Pd dunque per essere un'alternativa deve superare la prospettiva di un partito di sinistra sia pure progressista, per essere a sua volta uno strumento a servizio di tutti gli italiani - incalza la Rubinato - e la dirigenza del partito deve dimostrare che non si arrocca ai voti congressuali per guidare alla vecchia maniera un vecchio partito, ma di saper valorizzare le diverse sensibilità e culture al suo interno per rappresentare meglio la società moderna, fatta sempre meno di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e sempre più anche di lavoratori autonomi, a tempo determinato per non dire precario, professionisti, artigiani, commercianti, imprenditori, terzo settore".

Conclude l'on. Rubinato: "Così ad esempio sulla manovra bisogna dire che per ridurre il debito pubblico entro il 2015 chi ha di più deve contribuire molto di più, non per punire i ricchi, ma per un sacrosanto criterio di giustizia sociale. E dobbiamo dire dove tagliare le spese improduttive in modo selettivo per reperire le risorse per gli investimenti nell'istruzione, nelle infrastrutture e nella sicurezza sociale per tutti."

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pubblicata il 20 giugno 2010

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