La parlamentare del Pd già nel 2009 si era schierata al fianco degli imprenditori che avevano dovuto subire la beffa del credito d'imposta per gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Anche in quell'occasione il meccanismo del "click day" aveva scatenato una protesta da parte delle associazioni di categoria, in particolare a Treviso. La questione, grazie ad un'interpellanza urgente presentata proprio dall'on. Rubinato, era approdata in Parlamento. E nel febbraio 2010 la Commissione Tributaria di Pescara aveva accolto il ricorso presentato da oltre 1.500 aziende. "Già in quell'occasione - ricorda la deputata trevigiana - avevo auspicato che il Governo rivedesse al più presto un meccanismo che premia non le aziende migliori, ma quelle in grado di accedere più velocemente ai servizi telematici. Non è ammissibile, infatti, che le aziende che intendono investire sul proprio futuro, in questo caso su un ambito di grande rilevanza come la sicurezza, si debbano affidare alla casualità per poter accedere ai finanziamenti statali".
Nel caso specifico del bando Inail, l'on. Simonetta Rubinato evidenzia che "i finanziamenti andrebbero assegnati sulla base di una valutazione da parte di organismi competenti della qualità dei progetti predisposti e dell'effettiva ricaduta che essi avranno in termini di prevenzione. Sarebbe inoltre opportuno - aggiunge - che una quota fosse riservata alle piccole imprese, incentivando le procedure di sicurezza semplificate gestite per conto delle piccole aziende artigiane che non hanno la struttura in grado di seguire in modo autonomo la complessità degli adempimenti in materia".
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