La legge contro l'omofobia affossata per la seconda volta

27 luglio 2011

Nella seduta di martedì scorso, la Camera ha affossato per la seconda volta la legge contro l'omofobia. Con 293 sì, 250 no e 21 astenuti, l'Aula ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pdl, Lega e Udc. Si è ripetuto dunque lo stesso copione dell'ottobre del 2009, quando la prima formulazione della legge fu cancellata sempre per una pregiudiziale dell'Unione di centro. Non sono bastati quindi 22 mesi per trovare una posizione condivisa su un testo che mira ad introdurre una tutela contro le discriminazioni fondate sull'omofobia e la transfobia.
 
Lo snodo è la modifica dell'articolo 61 del codice penale: si introduce una nuova circostanza aggravante, che ricorre quando l'autore del delitto ha commesso il fatto per motivi di omofobia e transfobia. Tali motivi vengono indicati come 'odio e discriminazione in ragione dell'orientamento sessuale della vittima del reato verso persone dello stesso sesso, verso persone del sesso opposto o verso persone di entrambi i sessi': una definizione, viene fatto rilevare, analoga a quella contemplata in materia nell'ordinamento del Regno Unito. Con questa seconda bocciatura, la maggioranza, con il sostegno dell’Udc, perde l’occasione per contrastare ogni discriminazione a sfondo sessuale, dimostrandosi più arretrata della società che dovrebbe rappresentare.

pubblicata il 27 luglio 2011

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