Soci truffati da tutelare «Noi non molliamo» - Il Gazzettino

10 agosto 2016

Pagina III, Primopiano

TREVISO - Lunedì a Venegazzù, oltre ai vecchi componenti del cda, il secondo bersaglio preferito dai soci beffati sono stati loro: i politici. L'ex sindaco di Spresiano Riccardo Missiato ha rimarcato l'assenza della istituzioni e qualcun altro se l'è presa con il primo cittadino di Montebelluna Marzio Favero. Mentre l'avvocato Patrizio Miatelloi ha invitato i politici a fare qualcosa «perché la gente sta perdendo la pazienza». E la senatrice Laura Puppato, presente nella veste di azionista, ha dovuto finire il suo intervento tra i fischi. Favero, non ha preso così bene le critiche. E un pò si sfoga: «Ma noi sindaci, senza bilanci e competenze, cosa potremo mai fare per contrastare la crisi delle banche? Possiamo solo esercitare una pressione morale. E lo abbiamo fatto». Poi risponde direttamente a Missiato: «L'ex sindaco di Spresiano dovrebbe ricordarsi degli incontri organizzati con i vertici di Veneto Banca. Ne abbiamo fatti due: i sindaci hanno una volta parlato con Favotto e poi con il presidente successivo Bolla. A metà luglio avevamo previsto un altro appuntamento anche con Ambrosini ma la svolta avvenuta con Atlante ha cancellato tutto. Quello che possiamo fare noi è far presente ai vertici della banca le condizioni dei piccoli investitori che hanno speso in azioni perché convinti di risparmiare e non d'investire. E questo lo faremo: nei prossimi giorni chiederò un incontro anche ai nuovi vertici. Ma più di questo non possiamo: non abbiamo competenze specifiche in vigilanza, né i poteri della Banca d'Italia o della Consob». Da Roma invece, Simonetta Rubinato, deputata del Pd, chiamata in causa dall'avvocato Miatello che ha invocato la convocazione di una commissione d'inchiesta parlamentare su quanto accaduto nella Popolari venete dice: «Abbiamo chiesto la commissione ma per comporla serve una legge. La proposta è in discussione al Senato ma ancora non decolla. Però servirebbe eccome per fare luce. La Magistratura ha i suoi compiti ma la commissione è uno strumento utilissimo per capire cosa è successo. In tanti se la prendono con i politici? I responsabili di questa catastrofe finanziaria hanno nomi e cognomi. Difficile tirare in ballo i politici. In Paesi come il nostro ci sono regole che tutelano l'autonomia delle banche e il Parlamento non entra minimamente nella composizione dei cda. Il governo poi ha attuato una serie di riforme, a cominciare da quella per le Popolari, con il sostegno della maggioranza. E anche il fondo Atlante è uno strumento per tutelare le banche ed evitare il default. Inoltre è stato deciso di inviare a Treviso e Vicenza 38 magistrati in più per sviscerare tutti i temi sia penali che civili di quanto accaduto a Veneto Banca e a Vicenza. Adesso però i nuovi vertici dei due istituti dovranno stabilire a come tutelare i casi più difficili fra gli azionisti. Si dovrebbe pensare a dei fondi di solidarietà per chi ha perso tutto perché frodato». Paolo Calia

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pubblicata il 10 agosto 2016

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