Una legge vuota sul sostegno all'imprenditorialità oggetto di scontro tra il ministro Prestigiacomo e il Pdl

23 dicembre 2010

L'Assemblea ha approvato nella seduta di mercoledì 22 dicembre la proposta di legge Antonino Foti ed altri relativa a “interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito” (si allega il testo approvato alla Camera e pervenuto al Senato con il numero 2514). Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Il testo reca una serie di interventi per il sostengo di lavoratori i quali, fruendo dei trattamenti di sostegno al reddito in seguito alla perdita di lavoro, abbiano intenzione di avviare un'attività di impresa. Si tratta di benefici fiscali, previdenziali e in materia di rifiuti (esonero dal sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) introdotti in via sperimentale per il biennio 2011-2012.

Premesso che, ancora una volta, si rinuncia a qualsiasi ispirazione riformatrice a favore delle imprese in difficoltà e di un sistema generalizzato di protezione sociale e di incentivi all'imprenditorialità, la sensazione è che si tratti di molto fumo e poco arrosto, nel senso che non si vedono neppure tutti questi grandi vantaggi dal punto di vista fiscale per il lavoratore in cassa integrazione (anche se può optare per il regime fiscale dei minimi, devono comunque esserci delle condizioni, dei presupposti oggettivi: es. deve avere ricavi o compensi non superiori a 30.000 euro). Sotto un profilo critico, inoltre, la legge potrebbe prestare il fianco a strumentalizzazioni da parte dei datori di lavoro poco corretti, che potrebbero usufruirne mandando il dipendente in cassa integrazione, convincendolo a iscriversi per conto proprio magari portando con sè altri colleghi e trasformando poi il rapporto da lavoro subordinato in prestazione di servizi. Quindi non sembra affatto una legge volta a favorire l'imprenditorialità nel senso proprio del termine

Durante l’esame in Aula del provvedimento si è verificato l’ennesimo scontro all’interno della maggioranza, al seguito del quale il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato di abbandonare il Pdl per confluire nel Gruppo Misto, pur restando al Governo. La scena si svolge quando l’Aula deve esaminare l’articolo 5 della proposta di legge, il quale contiene «disposizioni in materia ambientale». In particolare, l’articolo in via transitoria, esonera le imprese costituite da disoccupati e cassaintegrati dagli obblighi previsti in materia di comunicazione e catasto dei rifiuti, di registro di carico e scarico dei rifiuti e di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali (sistema SISTRI). Sulla norma, difesa dalla maggioranza ma anche dal presidente della Commissione Lavoro, Silvano Moffa (ex Pdl, poi Fli, ora Misto), il ministro Prestigiacomo aveva chiesto di soprassedere, osservando che quell’articolo si sovrappone alle novità che già sono in cantiere in materia di smaltimento di rifiuti, aggiungendo che il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, si era impegnato a presentare un parere contrario all’articolo 5. Fli e Udc hanno appoggiato la richiesta di rinvio in Commissione, avanzata dal Pd, che non è comunque passata per soli tre voti. A quel punto, Prestigiacomo, con una scenata un po’ isterica, ha preso le sue carte ed ha abbandonato l’Aula.

 

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pubblicata il 23 dicembre 2010

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