Non c'è federalismo senza sanzioni

11 gennaio 2011

"Prima gli annunci, poi la paura di scontentare i propri amministratori e dunque la mancanza di decisioni coraggiose. A questo ci ha abituato il Governo Berlusconi in questi anni. Così è fallita la "rivoluzione liberale", il "meno tasse per tutti" e il "ghe pensi mi" . Così rischia di fallire anche il federalismo, una riforma indispensabile per il Paese". Lo afferma l'on. Simonetta Rubinato, deputata del Pd in Commissione Bilancio, che denuncia: "Ben quaranta giorni fa, il 30 novembre, il Consiglio dei Ministri ha annunciato di aver approvato lo schema di decreto che dovrebbe stabilire le sanzioni per gli amministratori "spreconi", ma ad oggi questo provvedimento non è ancora disponibile nella versione definitiva".

Il testo, annunciato come un ulteriore tassello del federalismo fiscale sulla base della legge n. 42 del 2009, dovrebbe prevedere sanzioni molto pesanti, come la decadenza automatica dalla funzione, l'interdizione per dieci anni da qualsiasi carica in enti pubblici, l'ineleggibilità per dieci anni, la restituzione da parte del partito, lista o coalizione di appartenenza, del 30% del contributo elettorale incassato. "Siamo pienamente d'accordo - spiega la parlamentare veneta - che sia necessaria una maggiore responsabilizzazione e trasparenza nella gestione dei conti pubblici ad ogni livello. Dirò di più: si tratta di un decreto che va sottoposto quanto prima al parere del Parlamento per farlo entrare in vigore con urgenza, in modo da applicare da subito le sanzioni a quegli amministratori di Regione, Province e Comuni che durante il loro mandato hanno violato le regole di buon governo. Mi chiedo perciò perché ci voglia così tanto tempo ai funzionari di Palazzo Chigi per scrivere delle norme in teoria già approvate in Consiglio dei Ministri. Senza controlli e sanzioni il federalismo è solo spot pubblicitario".

"Temo che il decreto sia bloccato dai veti di influenti amministratori della maggioranza e non solo, sindaci, presidenti di Regione e di Provincia che vogliono ammorbidire le sanzioni e tirare a campare alla vecchia maniera. Chiedo al Ministro Calderoli e a al Ministro Tremonti un atto di coraggio: perché non inseriscono queste norme in un decreto-legge?" commenta l'on. Rubinato che conclude: "Ancora una volta il Centro Destra sulle questioni decisive non va oltre gli spot elettorali. A che serve gridare ogni giorno contro gli sprechi degli enti locali e i buchi nella sanità, quando poi si nominano commissari gli stessi Presidenti di Regione o Sindaci di città che hanno dimostrato di non saper governare, mettendo mano alle casse dello Stato per ripianare i buchi da loro stessi causati? In questo Paese gli unici a pagare sono sempre quelli che si comportano in modo corretto e gli amministratori virtuosi devono fare poi i conti con i vincoli del patto di stabilità e i tagli indiscriminati dei già magri trasferimenti".

mimetype SCARICA IL COMUNICATO IN PDF (142 KB)


pubblicata il 11 gennaio 2011

ritorna
 
  Invia ad un amico