Regolamentare il collocamento fuori ruolo di magistrati, avvocati e procuratori dello Stato

22 gennaio 2011

Il collocamento fuori ruolo dei dipendenti pubblici, disciplinato dalle norme vigenti, se ispirato ai criteri di buona amministrazione rappresenta uno strumento utile per lo svolgimento di particolari attività e funzioni attribuite temporaneamente ad un ente pubblico.

Vi è però la necessità, in particolar modo per quanto riguarda le categorie dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, di provvedere a fissare alcuni paletti che consentano di riportare questo istituto nell’alveo del suo significato originario, dopo che una normativa assai diversificata e confusa ha consentito una crescita esponenziale del collocamento fuori ruolo conseguenza di una sottovalutazione della classe dirigente di ruolo dello Stato o dovuta al forte incentivo rappresentato dalla possibilità di percepire una doppia retribuzione o di intraprendere una “carriera parallela”.

Ed è proprio per correggere queste distorsione che l’on. Roberto Giachetti ha predisposto una proposta di legge, sottoscritta anche dall’on. Simonetta Rubinato, che fissa alcuni limiti, come la durata temporale del collocamento fuori ruolo e il divieto di corresponsione della doppia retribuzione.

 

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pubblicata il 22 gennaio 2011

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