Ritardi nei pagamenti delle Pa alle piccole imprese: l'Italia si adegui alla normativa europea

28 gennaio 2011

I tempi medi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni italiane ai proprio fornitori si aggira attorno ai 186 giorni, contro una media comunitaria di 63 giorni. Un quadro che si è fatto più drammatico  a causa dei pesanti vincoli imposti dal patto di stabilità. Arrivando addirittura a sfiorare i due anni nel settore della sanità. Complessivamente si stima in 60 miliardi l’entità dei ritardati pagamenti, più di 4 punti del prodotto interno lordo. Nonostante in Europa i tempi siano molto più brevi di quelli italiani, il Parlamento europeo ha approvato una direttiva che da precise indicazioni agli Stati membri fissando a trenta giorni il limite massime per il pagamento di fatture relative a forniture di beni e servizi, sia nei rapporti tra soggetti privati, sia nei casi in cui il committente è un ente pubblico.

La questione è stata affrontata giovedì 27 gennaio in aula, in occasione della risposta che il sottosegretario per l’Economia, on. Sonia Viale, ha dato, a nome del Governo, all’interpellanza urgente presentata dall’on. Alessia Mosca e sottoscritta anche dall’on. Simonetta Rubinato. In attesa dell’emanazione della direttiva e del recepimento da parte dello Stato italiano (ci sono due anni di tempo), gli interpellanti hanno chiesto al Governo di anticipare le misure necessarie a risolvere questa situazione che rischia di avere conseguenze devastanti sul nostro tessuto economico, in particolare delle piccole e medie aziende. “La risposta del Governo in Aula  – che si è riservato due anni per agire - è  del tutto insoddisfacente: la direttiva europea va approvata subito perché a pagare il conto più salato dell’inadempienza oggi sono le micro e piccole imprese ed i giovani professionisti” commenta l’on. Simonetta Rubinato.

 

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pubblicata il 28 gennaio 2011

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