Dedichiamo l'8 marzo alle eroine invisibili dell'Unità d'Italia

08 marzo 2011

Quando si parla di Risorgimento italiano vengono in mente in prevalenza figure maschili, come Garibaldi, Mazzini, Cavour, ma delle donne, nei libri di storia dell’800, scritti da uomini, non c’è quasi traccia. Le donne allora non avevano diritto di voto, erano assenti dalla scena politica, esistevano solo come madri, mogli e sorelle. Se erano ricche e colte potevano esprimersi nei salotti, unico luogo di aggregazione sociale loro riservato. Ma in 150 anni di storia italiana sono molte le donne, di tutte le estrazioni sociali che hanno contribuito a creare il nostro Paese e la nostra identità nazionale: donne garibaldine, mazziniane, monarchiche, repubblicane, donne del Nord, del Centro, del Sud e anche qualche straniera.

Le vogliamo ricordare in questo 8 marzo 2011, per rendere loro doveroso omaggio, raccogliendo l’invito che una di loro, Cristina Trivulzio di Belgiojoso, rivolse sin dal 1866 anche a noi donne di oggi:

“Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata, felicità!”

E’ così che ci piace celebrare il 150° dell’Unità d’Italia, senza vuota retorica né sterili polemiche, ma ricercando nella storia e nella riflessione degli uomini e delle donne del nostro Risorgimento gli ideali e i valori che ci aiutino a costruire con maggior passione e speranza il nostro futuro.

 

Simonetta Rubinato

 

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pubblicata il 08 marzo 2011

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