Testamento biologico: il fine vita non può essere oggetto di strumentalizzazioni politiche

28 aprile 2011

Martedì 27 aprile è iniziata in Aula la discussione sulla proposta di legge “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”. Un avvio di dibattito dovuto all’accelerazione imposta dalla maggioranza e dall’Udc che hanno chiesto e ottenuto una inversione dell’ordine del giorno dei lavori. Sono state messe ai voti le questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’Idv e dai deputati radicali, entrambi respinte, e poi la questione sospensiva proposta dal Pd, anch’essa respinta. Poi la discussione si è bloccata e il provvedimento, su richiesta del presidente della Commissione Bilancio on. Giorgetti, è stato rinviato nuovamente alla V Commissione Bilancio per l’esame della copertura degli emendamenti. In Commissione ci si è limitati a dare il parere ai soli emendamenti all’art.1 del disegno di legge, rinviando il seguito dell’esame alla ripresa della discussione in Aula, prevista non prima del 18 maggio, dopo il primo turno del voto amministrativo.
 
Di fronte a questo rinvio non si capisce dove stava la fretta con cui la maggioranza e l’Udc chiedevano di discutere e approvare una proposta di legge che interviene su un tema assai delicato come quello del fine vita, tanto più in un momento di confronto politico ulteriormente inasprito dalla campagna elettorale in corso. E’ evidente che l’unica motivazione, del tutto strumentale, era quella di poter agitare la bandiera del valore della vita a scopo propagandistico in vista della prossima tornata elettorale amministrativa.
 
 
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pubblicata il 28 aprile 2011

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