Per le Forze di polizia non ci sono risorse: la sicurezza è soltanto uno slogan

06 maggio 2011

L'Aula della Camera ha approvato in prima lettura il decreto per la corresponsione di una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. A favore hanno votato 252 deputati della maggioranza mentre 219 deputati dell'opposizione si sono astenuti. Il testo passa ora al Senato.
 
Il passaggio del decreto legge e' stato piuttosto movimentato. Durante l'esame nelle commissioni Affari costituzionali e Difesa, l'una tantum per il periodo 2011-2013 prevista dal governo era stata trasformata in assegni "perequativi individuali", di fatto dunque degli aumenti fissi. Ma martedì 3 maggio, dopo tre voti andati a vuoto, la commissione Bilancio, nel dare il suo parere, ha imposto di tornare alla formulazione originaria per mancanza di copertura, anche per le ricadute previdenziali. La scelta e' stata però sofferta nella maggioranza, visto che era stato lo stesso centrodestra a proporre le modifiche. Il relatore in commissione Bilancio, Marcello de Angelis, ha tentato fino all'ultimo di difendere la modifica e ha preferito dimettersi. Il chiarimento c'e' stato, nel senso però che ha prevalso l'indicazione di tornare all'una tantum. Per la misura, il decreto stanzia 115 milioni all'anno per il 2011, 2012 e 2013 che si aggiungono agli 80 milioni nei primi due anni già previsti dal Fondo - istituito dal decreto legge 78 del 2010 - per il finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco, interessato dal blocco degli aumenti delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. La maggioranza ha comunque approvato l’ennesimo ordine del giorno che impegna il governo a prevedere un adeguamento economico per il comparto.
 
L’intera vicenda dimostra come la sicurezza sia per questa maggioranza di CentroDestra una bandiera buona soltanto da sventolare in campagna elettorale. Nei tre anni di legislatura il comparto sicurezza ha subito un taglio di risorse pari a 3,7 miliardi di euro, una situazione che si è aggravata ulteriormente con la manovra economica della scorsa estate che ha bloccato gli adeguamenti retributivi anche delle forze dell’ordine. Per rimediare a questo ennesimo torto nei confronti di chi è impegnato quotidianamente a garantire la nostra sicurezza, il Governo ha cercato di correre ai ripari con questo decreto-legge, ma alla fine il risultato ottenuto è assai misero. Le poche risorse stanziate vengono prese dal Fondo per il riordino delle carriere che rimarrà così svuotato. Per senso di responsabilità, dopo essersi a lungo battuto a sostegno delle richieste dei lavoratori del comparto sicurezza, il Pd si è astenuto. Ma si tratta di una boccata d’ossigeno davvero insignificante: 25 euro netti in più al mese agli operatori del comparto!
 
 
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pubblicata il 06 maggio 2011

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