Convertito il decreto legge 'omnibus' in materia di cultura, informazione e nucleare

27 maggio 2011

L’Aula ha approvato nella seduta di mercoledì 25 maggio il disegno di legge di conversione del ‘decreto omnibus’, dal titolo “Disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo”. Per la quarantesima volta in questa legislatura, il Governo ha posto il voto di fiducia. La necessità di non correre rischi era legata alla norma sullo stop alla costruzione di centrali nucleari, che potrebbe far annullare la relativa consultazione referendaria già convocata per i prossimi 12 e 13 giugno.
 
Ora si attende la pronuncia della Corte di Cassazione prevista per il prossimo 1° giugno chiamata a stabilire se le norme sullo stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l'annullamento del referendum in materia. Trattandosi della materia più sensibile per i cittadini, tanto più dopo il disastro di Fukushima, la celebrazione o meno del referendum sul nucleare potrà avere influenza sul raggiungimento o meno del quorum (50% +1 degli aventi diritto) nella consultazione referendaria di giugno, anche in materia di acqua e legittimo impedimento. Ed è proprio questo l’obiettivo che sta a cuore al Presidente Berlusconi che non ha mai nascosto la sua strategia di disinnescare la ‘bomba referendum’ sul legittimo impedimento, anche a costo di rimettere in discussione uno dei pochi punti fermi di questo Governo: la scelta di puntare sull’energia nucleare. Senza peraltro puntare ad un piano alternativo, come invece ha fatto la Germania.
 
 
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pubblicata il 27 maggio 2011

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