Iniziata la discussione sul ‘decreto sviluppo': ecco i miei emendamenti

08 giugno 2011

E’ iniziata questa settimana in Commissioni Riunite Bilancio e Finanze la discussione sul ‘decreto sviluppo’ che il Governo ha varato come strumento per il rilancio dell’economia, perchè contiene misure come il credito d’imposta per la ricerca e per il lavoro nel Mezzogiorno, la fondazione per il merito, il nuovo piano casa, un piano per l’assunzione di insegnanti e personale non docente della scuola e la rinegoziazione dei mutui casa, misure per la semplificazione amministrativa e fiscale. In realtà si tratta dell’ennesima ‘frustata’ all’economia a costo zero, ovvero senza risorse, mentre già si profila all’orizzonte una manovra correttiva dei conti pubblici di 40-50 miliardi di euro per il prossimo triennio. Insomma, un provvedimento, come l’ho definito nel mio intervento in Commissione, che è un pannicello caldo mentre il paziente ha una febbre da cavallo!

Molti gli emendamenti presentati per il miglioramento del testo da tutti i gruppi parlamentari, compreso il Partito Democratico. Personalmente mi sono dedicata ad alcuni emendamenti specifici, tenendo conto anche di alcune problematiche sottoposte alla mia attenzione dal territorio.

Con l’emendamento 1.19 relativo all’art. 1 (‘credito d’imposta sulla ricerca scientifica’) ho riproposto il contenuto di una mia proposta di legge che prevede l'esclusione dall'imposizione sul reddito d'impresa dell'intero investimento nel patrimonio netto di aziende innovative nella fase iniziale di attività (start-up), purché queste siano costituite da meno di 5 anni e a condizione che realizzino, sviluppino e applichino il frutto di una ricerca o di un'innovazione, ovvero piani di sviluppo tecnologici o progetti di ricerca. La norma del Governo ha, infatti, il grave limite di non premiare le imprese che già facevano ricerca, anche al loro interno, essendo un escamotage a basso costo per cercare finanziamenti per la ricerca universitaria, visti i tagli governativi. Per cui la norma del Governo premia solo l’investimento in ricerca “incrementale” e fatto in collaborazione con l’Università! Questo mio emendamento è stato dichiarato inammissibile: non c’entra nulla – secondo la presidenza delle Commissioni - con il sostegno alle imprese che fanno ricerca ed innovazione tecnologica!

Ho poi presentato una proposta emendativa all’art. 5 (‘costruzioni private’), al comma 3, che tipicizza come contratto civile la c.d. “cessione di cubatura”, prevedendo la trascrizione dei contratti che trasferiscono diritti edificatori. Per evitare che le cessioni di aree da privati agli enti locali, aventi finalità perequativa sulla base delle normative urbanistiche e dei Pat, siano soggette ad una tassazione più gravosa dell’ipotesi in cui il beneficio pubblico è costituito dalla cessione di opere ho proposto, con l’emendamento 5.38, che le cessioni di aree, quando siano a favore di enti pubblici territoriali, vengano soggette alle imposte  di registro, ipotecarie e catastali solo in misura fissa.  Un emendamento molto importante, questo, anche per salvaguardare gli Accordi pubblico-privato ex art. 6 della legge urbanistica del Veneto, che mi è stato prima dichiarato inammissibile, poi riammesso a seguito di mio ricorso.
Passando all’art. 7 (‘semplificazione fiscale’), ho presentato quattro emendamenti con i quali ho proposto, rispettivamente:
  • di chiarire le sanzioni in caso di inadempimenti formali in sede di applicazione del meccanismo dell’inversione contabile Iva, nel senso che la violazione formale se non ha comportato evasione di imposta sia soggetta alla sanzione minima del 3%, mentre venga comminata la sanzione più pesante, dal 100 al 200% dell’imposta evasa, per  chi, violando la norma, realizza anche l’evasione (emend. 7.174);
  • di modificare l’art. 2251-bis del codice civile, relativo alla documentazione informatica, portando da tre mesi ad un anno gli obblighi di bollatura e vidimazione (emend. 7.345). Considerato, infatti, che l’informatizzazione delle procedure amministrative delle aziende consente un notevole risparmio di costi e, soprattutto, apre nuove opportunità di business e di organizzazione, in tal modo si eliminerebbero appesantimenti burocratici fine a se stessi e senza valore aggiunto per le imprese, liberando risorse ed incentivando il processo di digitalizzazione e ammodernamento delle aziende;
  • di stabilire, al fine di ridurre effettivamente il peso della burocrazia che grava sulle imprese e più in generale sui contribuenti, che il periodo di permanenza presso la sede dell’azienda, in caso di controlli  dell’Amministrazione finanziaria, non possa essere superiore a quindici giorni lavorativi consecutivi (emend. 7.173), mentre la norma attuale (tanto propagandata dal Ministro Tremonti) stabilisce che ai fini del computo dei quindici giorni  siano considerati solo quelli di effettiva presenza degli operatori in sede, così permettendo un tempo di permanenza che può prolungarsi anche per mesi; 
  • di stabilire che, in caso di procedura di riscossione delle somme dovute in base ad accertamenti emessi dall’Agenzia delle Entrate, quando il contribuente impugna l’atto e chiede la sospensione dell’esecuzione dello stesso, l’esecuzione sia sospesa fino alla data di emanazione del provvedimento che decide sulla stessa istanza di sospensione del contribuente, e non - come oggi stabilisce la norma - solo per un periodo non superiore a 120 giorni dalla notifica dell’istanza stessa, anche quando non è stata ancora emessa la decisione (emend. 7.172). L’attuale norma fa ricadere, infatti, ingiustificatamente sul contribuente il ritardo nella decisione che compete ad un organo dello Stato.
Sono poi intervenuta anche sull’art. 8 (‘Impresa e credito’), e più precisamente al comma 2, che amplia anche alle società straniere di mera direzione e coordinamento il campo di applicazione dei soggetti beneficiari del regime fiscale di favore c.d. di attrazione europea, introdotto da Tremonti con l’art. 41 del decreto legge n. 78/2010 (su cui sono più volte intervenuta per criticare la concorrenza fiscale sleale che realizza di fatto a danno delle nostre imprese ed a favore di imprese europee). Con un emendamento (l’8.120), chiedo la soppressione di tale ampliamento. Con un altro, l’emend. 8.87, propongo di sostituire la norma con l’introduzione del Consolidato Fiscale Mondiale Obbligatorio. La mia proposta va nella direzione di attuare in maniera concreta una lotta ai paradisi ed all’elusione fiscale. Con il Consolidato Fiscale Mondiale Obbligatorio si definisce, infatti, in maniera semplice che il reddito prodotto all’estero dai gruppi di imprese con sede in Italia è soggetto a tassazione in Italia ad un’aliquota agevolata al 20%. In tal modo si mira quindi, da un lato, a colpire le strutture localizzate in veri e propri paradisi fiscali, dall’altro, ad attrarre investimenti in Italia con un’aliquota agevolata (che si applica però anche alle imprese italiane) e con una semplificazione e diminuzione dei costi amministrativi burocratici. Ciò renderebbe meno complesso per i gruppi di imprese riportare in Italia i frutti delle loro attività all’estero e più trasparente il rapporto con l’Amministrazione finanziaria, fondandolo su regole certe ed univoche per tutti, e non sulla complicata e poco trasparente gestione di interpelli disapplicativi.

Infine giovedì scorso, dopo aver avuto notizia della presentazione da parte dei relatori di maggioranza di un emendamento per una nuova proroga per l’avvio del Sistri, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti, al 1^ giugno 2012, ho presentato un sub emendamento che mira alla semplificazione degli adempimenti a favore delle piccole imprese. Il nuovo rinvio, in tal modo, se fosse accolto il mio emendamento, servirà al Ministero dell'Ambiente, non solo a risolvere definitivamente i gravi problemi di operatività fino ad oggi riscontrati, ma anche ad approvare norme di semplificazione e relative istruzioni tecniche per ridurre gli oneri gravanti in particolare sulle piccole e medie imprese. Sono debitrice di tale emendamento, che davvero è pregevole per accogliere le istanze delle imprese ed enti locali, agli ottimi tecnici che lavorano in questo settore nel nostro territorio.


pubblicata il 08 giugno 2011

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