Contributi alle scuole materne paritarie: un'interrogazione per fare chiarezza

22 luglio 2011

Mentre si fa sempre più concreta l’ipotesi che numerose scuole materne dell’infanzia del nostro territorio non siano in grado di riaprire i battenti con il nuovo anno scolastico, i responsabili della Fism hanno dichiarato che “complessivamente ci sentiamo presi in giro”, sia dal Governo che dalla Regione. Così si pronuncia il Presidente regionale della Fism Ugo Lessio in un articolo pubblicato sul Corriere del Veneto di sabato 23 luglio, precisando che sono 150 le scuole dell’infanzia del Veneto che rischiano la chiusura a settembre. A  detta del Presidente della Fism, i 7.5 milioni di euro relativi al 2010 e destinati agli asili nido non sono stati ancora versati dalla Regione, nonostante la relativa delibera porti la data dello scorso novembre (più di otto mesi fa). Per quanto riguarda poi i 14,5 milioni destinati alle scuole materne per il 2011, ad oggi la delibera regionale del 13 maggio di quest’anno sarebbe stata onorata solo per il 10% delle strutture interessate. Per i fondi del 2011 per gli asili nido invece non c’è nemmeno traccia di una delibera e la preoccupazione è che con l’inizio del prossimo anno scolastico  gli 80 plessi a sezione unica sparsi per il territorio ed un terzo dei 200 istituti a due sezioni – tutti paritari – non possano aprire i battenti per mancanza di fondi.
 
L’Assessore regionale Remo Sernagiotto continua dire che i fondi stanno per arrivare e dà la colpa alla burocrazia regionale, perché – ha spiegato - essendo più di mille le scuole, occorre firmare più di mille decreti per l’erogazione dei fondi e ci vuole tempo: francamente non si sa se piangere o ridere! Ricordo che venerdì 22 luglio sempre il Corriere del Veneto ha pubblicato la lettera aperta a Zaia di Don Carlo Velludo, al quale Sernagiotto risponde anziché con i fatti (ovvero procedendo con i pagamenti), con gli attacchi personali e le querele. Ma a quanto pare il tempo è galantuomo e sta dando ragione a Don Carlo, visto che a quanto lui va denunciando dalla scorsa estate (prendendosi del’prete comunista’) oggi si è unita anche la denuncia del Presidente Regionale Lessio.

Fin qui il fronte regionale. Sul fronte dello Stato, alla buona notizia che sono stati trovati i 245 milioni di euro senza passare per la vendita delle frequenze digitali, si aggiunge quella cattiva di un taglio dello stanziamento già a bilancio per circa 29 milioni di euro ed il confermato dimezzamento  dei fondi per il 2012 e 20130. Oltre ai tagli, permane il problema dei tempi dell’erogazione dei contributi: per questo ho depositato un’interrogazione a risposta in Commissione, alla quale il Ministro dell’Economia dovrebbe venire a rispondere già questa settimana, nella quale chiedo di fare chiarezza sui tempi e sugli importi dell’erogazione dei fondi per l’anno scolastico già concluso e per i prossimi, visto che nel 2012 e 2013 a bilancio dello Stato ci sono solo 280 milioni.  In precedenza, nella seduta di mercoledì 6 luglio, il ministro per l’Attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi, era intervenuto in Aula per rispondere ad un’interrogazione presentata dai deputati leghisti. I dati riferiti dal Ministro non corrispondevano con quelli esposti successivamente dal Sottosegretario all’Economia, Bruno Cesario nel rispondere ad un’altra interrogazione dell’on. Toccafondi del Pdl. Il Governo ha cambiato due volte versione sugli importi dei contributi stanziati, ma entrambe le volte ha taciuto sui tagli 'effettivi' che ha operato.
 
L'on. Toccafondi ricordava nella sua interrogazione che la legge di stabilità prevede 280 milioni di euro più i 245 derivanti dalla vendita delle frequenze digitali (che sono comunque 11 milioni in meno rispetto il 2010!), mentre Cesario e Rotondi hanno confermato complessivamente la disponibilità di soli 496,9 milioni! Infatti i 280 milioni di euro già a bilancio sono stati ridotti prima a 252.537.738 e poi a 251.876.951 per la così detta clausola di salvaguardia stabilita nella Legge di Stabilità 2011 per i conti pubblici. Si tratta di un taglio di 29 milioni: in questo modo dai 536,4 milioni stanziati nel 2010, si è scesi ai 496,9 del 2011 ed all’appello mancano quindi complessivamente per l’anno in corso ben 40 milioni di euro, senza considerare che ad oggi sono stanziati a bilancio solo 280,8 milioni di euro per il 2012 ed il 2013. Nessuno dei due esponenti del governo ha detto quando saranno erogati i 245 milioni che, avendo rinunciato il Governo per il momento alla vendita delle frequenze digitali (avevamo riferito tempo fa del pasticcio combinato), sono stati reperiti con un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la prima settimana di luglio, attingendo al così detto Fondo Letta. Sta di fatto che in quei 245 ci sono anche gli 8/12 dei fondi che già spettavano alle scuole e che dovevano servire loro a pagare dipendenti e fornitori nell'anno scolastico già concluso.

pubblicata il 22 luglio 2011

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