Legge elettorale: il Pd presenta la sua proposta

27 luglio 2011

Il Partito democratico ha presentato sia alla Camera sia al Senato la proposta di riforma della legge elettorale. Il testo è stato depositato il 26 luglio, subito dopo il via libera dell'assemblea dei gruppi parlamentari del PD. Il segretario Bersani ha preannunciato all'ultima direzione nazionale del partito che il Pd chiederà la calendarizzazione della proposta in Senato, in quota opposizione, entro il 30 settembre.
 
La proposta presentata dal Pd prevede che l'elettore abbia una sola scheda su cui votare un solo candidato di partito in collegi uninominali. Il voto va automaticamente anche alla lista dello stesso partito presentata per ciascuna circoscrizione. Tre i canali di assegnazione dei seggi alla Camera: collegi uninominali maggioritari; una quota proporzionale su base circoscrizionale; una quota nazionale di compensazione, il cosiddetto 'diritto di tribuna'. Attraverso i collegi uninominali a doppio turno si assegnano 433 seggi, pari al 70 per cento. Vince al primo turno chi ottiene il 50 per cento dei voti più uno o, in alternativa, vanno al secondo turno i candidati che hanno avuto più del 10 per cento. Con la quota proporzionale su base provinciale o pluriprovinciale si assegnano 173 seggi pari al 28 per cento, con una soglia di sbarramento circoscrizionale al 5 per cento. Dodici seggi, per diritto di tribuna, saranno assegnati ai partiti che non siano riusciti a eleggere nessun candidato, a patto che fossero presenti in almeno cinque circoscrizioni. Lo stesso candidato si potrà presentare in tutte e tre le 'quote', ma in un solo collegio o una lista regionale. Per il Senato, previsti solo collegi uninominali per il 70 per cento dei seggi e proporzionali per il 30 per cento.
 
Nella proposta sono state inserite due misure per assicurare la parità di genere: nel complesso delle candidature nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al cinquanta per cento. Le liste circoscrizionali e quelle nazionali devono prevedere l'alternanza uomo-donna nella successione dei candidati. Previsto infine il divieto di formare gruppi parlamentari che non erano nelle liste.
 
Il documento presentato dal Pd e' stato approvato a larga maggioranza nell’assemblea dei gruppi parlamentari, con soli due astenuti (Pietro Ichino ed Enrico Morando) e cinque voti contrari tra cui quello di Arturo Parisi, convinto della necessità del ripristino del "mattarellum".
 
E’ evidente che il clima politico in cui ci troviamo rende difficile trovare un accordo su una proposta di legge elettorale. Per cui ritengo che abbia ragione il collega Parisi quando sostiene che è necessario avere uno strumento che costringa il Parlamento a decidere. Questo strumento è il referendum. I due quesiti, presentati dallo stesso Parisi, e già depositati in Corte di Cassazione, prevedono di abrogare il sistema elettorale attualmente in vigore (quello a liste bloccate, il cosiddetto "Porcellum") e ripristinare i collegi uninominali introdotti dalla precedente legge, quella dell’ex deputato Ppi Sergio Mattarella. Le 500.000 firme vanno raccolte entro la fine di settembre.
 
 
mimetype LEGGI LA SINTESI DELLA PROPOSTA DEL PARTITO DEMOCRATICO
 
mimetype LEGGI L'INTERVISTA ALL'ON. PARISI SUL TEMA DELLA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE

pubblicata il 27 luglio 2011

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