Confisca dei beni alla criminalitŕ organizzata: Italia in ritardo nel recepimento direttive UE

30 luglio 2011

L’on. Laura Garavini ha predisposto una proposta di legge, a cui ho dato la mia adesione, per dare delega al Governo al fine di adeguare il nostro ordinamento al quadro europeo con particolare riguardo al riconoscimento delle decisioni di confisca. Il recepimento della direttiva europea doveva avvenire entro il 24 novembre del 2008 (la delega al Governo era già prevista nella legge comunitaria 2008). Più volte il Parlamento ha sollecitato l’urgenza del recepimento, ma senza alcun esito positivo. Ci troviamo di fronte a un paradosso: l’Italia che dovrebbe essere maestra nella lotta alla mafia, all’avanguardia anche a livello legislativo rispetto ad altri Paesi, per l’evidente necessità di fronteggiare un fenomeno che nasce sul nostro territorio, rischia invece di essere annoverata fra quelli che ritardano l’applicazione di uno dei mezzi più efficaci per contrastare la criminalità organizzata a livello sovranazionale. La confisca dei beni rappresenta, infatti, uno degli strumenti principali di contrasto alle attività mafiose e la suddetta decisione-quadro mira proprio ad ostacolare i trasferimenti da un Paese all’altro di beni rubati, merci illegali o proventi illeciti, frutto di riciclo di denaro sporco da parte di organizzazioni criminali e mafiose.
 
La proposta che poniamo all’attenzione del Parlamento conferisce una delega legislativa al Governo, puntuale nei suoi principi e criteri direttivi e aderente al contenuto della decisione quadro, allo scopo di conformare il diritto interno all'applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni di confisca, consapevoli che senza un suo compiuto recepimento risulterà sempre più difficile aggredire i proventi di reato a livello sovranazionale.
 
 
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pubblicata il 30 luglio 2011

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