Il Ministero dell'Istruzione rimane indifferente all'emergenza delle nostre scuole d'infanzia paritarie

09 settembre 2011

Ancora una volta dobbiamo prendere tristemente atto che la sopravvivenza delle nostre scuole d’infanzia paritarie, così radicate nel Veneto da rappresentare una specificità a livello nazionale (il 68% dei bambini le frequenta!), non è una priorità per questo Governo. Nei giorni scorsi ho ricevuto la risposta del Ministro all’Istruzione, Maria Stella Gelmini, in merito alla proposta da me illustratale, anche personalmente, di escludere dal patto di stabilità, nelle regioni dove le scuole materne paritarie rappresentano oltre il 50% dell’offerta, i contributi erogati da comuni e regioni.
 
Alla mia lettera (clicca qui), il ministro ha fatto rispondere ai suoi dirigenti ministeriali, i quali burocraticamente ribadiscono quanto già rispostomi in V Commissione Bilancio dal sottosegretario Bruno Cesario, ovvero che “tale esclusione determinerebbe oneri in termini di saldi di finanza pubblica pari al valore dei contributi esclusi, e quindi, la stessa può aver seguito solo se sono rinvenute idonee risorse a salvaguardia degli equilibri finanziari”. Mi chiedo se è questo il massimo sforzo fatto dal ministro Gelmini per convincere il collega Tremonti! Perché è evidente che tocca al Governo il compito di trovare le idonee risorse. Quando si è voluto, le risorse sono state recuperate, vedi la battaglia leghista per le quote latte, o i quaranta milioni inviati in estate dal Governo al sindaco Pdl Cammarata per la fallimentare gestione della società di servizi del comune di Palermo! Ma, come ho già avuto modo di dire, le nostre scuole d’infanzia paritarie per la maggioranza di Centro Destra, valgono meno delle quote latte e dei rifiuti di Palermo!
 
 

pubblicata il 09 settembre 2011

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