Ordine pubblico: non servono leggi speciali, il Governo finanzi le Forze di Polizia

20 ottobre 2011

poliziaMartedì scorso si è svolta davanti a Montecitorio la protesta promossa dai sindacati di Polizia contro i tagli del Governo che mettono sempre più a repentaglio la sicurezza dei cittadini e di quanti sono chiamati quotidianamente a presidiare il nostro territorio. Un’emergenza che, come ho più volte denunciato anche in sede parlamentare, coinvolge pienamente anche la questura di Treviso, da tempo costretta a fare i conti con un organico e con risorse sempre meno adeguate alle esigenze, come è stato confermato durante il congresso del Siulp provinciale svoltosi lunedì scorso a Trevignano, al quale sono intervenuta.

La situazione, già critica, rischia di aggravarsi ulteriormente se saranno confermati i tagli preannunciati nella decreto legge per la stabilità 2012, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. Tagli a cui noi ci opporremo con fermezza in sede parlamentare convinti che per garantire oggi l’ordine pubblico nel nostro Paese non siano necessarie leggi speciali (che il ministro Maroni pensa di introdurre dopo i gravi fatti di Roma) ma sia prima urgente assegnare alle forze di polizia rinforzi negli organici e risorse economiche. Questo Governo e questa maggioranza, che sulla sicurezza hanno fatto solo tanta propaganda in campagna elettorale, hanno approvato tagli lineari al comparto sicurezza negli ultimi tre anni (come ben si evince nella tabella elaborata dagli uffici del Pd) tali da causare una carenza di organico di circa 11 mila unità e una riduzione superiore all’80 per cento sul fondo per giubbotti antiproiettili, armi e munizioni, con una dotazione ridotta di una sola divisa.  

Noi invece riteniamo che sia dovere di uno Stato stanziare risorse adeguate a garantire la sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori delle forze di polizia, tanto più in un Paese in cui la criminalità organizzata è così diffusa, non solo al sud ma anche nello stesso nordest, dove secondo dati recenti si calcola che essa gestisca un volume di affari corrispondente al 14% del Pil locale. Per questo siamo assolutamente favorevoli ad una incisiva razionalizzazione del comparto e contrari a leggi speciali e ad ulteriori tagli lineari. Prendiamo esempio dalla Francia, che da un paio d'anni ha integrato la loro Gendarmerie sotto il Ministero dell'Interno, di fatto accorpandola alla Polizia.

pubblicata il 20 ottobre 2011

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