Emergenza carceri: introdurre la sospensione del processo con messa alla prova

26 novembre 2011

carcereL’attuale condizione delle carceri italiane contraddice radicalmente l'intento del recupero del reo delineato nella Costituzione. Le condizioni di sovraffollamento sono oramai un dato noto a tutti. Tra i molti sintomi di disagio, non si può non segnalare che il tasso di suicidi riscontrabile in carcere è di gran lunga superiore a quello registrato tra tutta la popolazione residente in Italia. All’emergenza si può far fronte con alcuni strumenti, tra i quali gli interventi normativi che introdurrebbero misure deflattive, introducendo la possibilità della detenzione domiciliare per chi deve scontare un anno di pena residua e la messa alla prova delle persone imputabili per reati fino a tre anni.
 
La proposta di legge, presentata da Donatella Ferranti, capogruppo Pd in Commissione Giustizia e alla quale ho dato la mia adesione, si muove proprio in questa direzione  ed è volta  a introdurre nel codice penale un istituto che ha dato un esito estremamente positivo nel processo minorile: la sospensione del processo con la messa alla prova. L'istituto rientra a pieno titolo nell'ambito degli istituti di probation, nati e sviluppatisi negli ordinamenti anglosassoni. Ovviamente si tratta di una misura adottabile esclusivamente per una serie determinata di reati di non grave allarme sociale.
 
 
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pubblicata il 26 novembre 2011

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