Il punto sulle infrastrutture strategiche e la legge obiettivo
26 novembre 2011
Quanto al primo, nel primo paragrafo si fa un bilancio di dieci anni di vita della Legge Obiettivo. Al riguardo vi unisco anche
la nota sul tema predisposta dal Pd (clicca qui), che dimostra dati alla mano il fallimento della legge obiettivo e la necessita' di un cambiamento di strategia nella programmazione, semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi e dei costi. Contiamo che su questo abbia la possibilita' incidere in modo efficace il neo-ministro Passera, che assomma le deleghe dello sviluppo economico ed infrastrutturale.
Quanto al secondo allegato (intesa Governo e Regione) siglato nel giugno scorso, lo stesso riflette chiaramente il fatto che, assorbendo il Mose una quantita' ingente di risorse pubbliche (5.496,19 milioni di euro), quasi tutto il resto della programmazione infrastrutturale va finanziato con risorse private (capitale privato da finanza di progetto). Se si osserva poi la Tabella n. 2 (elenco generale degli interventi) si puo' rilevare che le risorse da reperire (colonna 'ulteriori esigenze') ammontano a 19.969,58 milioni. Ma alla Tabella n. 2-bis (elenco delle priorita' cui destinare le risorse pubbliche) le 'esigenze prioritarie' (v. relativa colonna) assommano a 5.604,55 milioni, di cui 1.800 milioni da assegnare comunque al Mose. Il che chiarisce come l'elenco generale degli interventi per il Veneto sia in realta' un libro dei sogni, buono forse per la propaganda, ma del tutto inadeguato alle esigenze di infrastrutturazione (in particolare su ferro) della nostra Regione.
pubblicata il 26 novembre 2011