Riformare la giustizia per la crescita del Paese

19 gennaio 2012

giustiziaLa seduta di martedì 17 gennaio si è aperta con la relazione del ministro Paola Severino sullo stato dell’amministrazione della giustizia nel nostro Paese. Le statistiche ministeriali registrano un allungamento dei tempi, sia delle cause civili che dei processi penali. Complessivamente una causa civile arriva a durare 1.502 giorni (erano 1.403 l’anno precedente). Non va meglio nel penale, dove la durata media (1.621 giorni) è aumentata di duecento giorni (erano 1.428). Il ritardo nella definizione dei giudizi, come ha sottolineato il ministro, dipende in larga parte dall’esorbitante numero delle questioni per le quali viene richiesto l’intervento del giudice. Secondo la classifica stilata dal rapporto Cepej 2010 l’Italia si colloca al quarto posto in Europa per tasso di litigiosità su 38 Paesi censiti, dietro Russia, Belgio e Lituania. Ad appesantire ulteriormente il sistema giudiziario è il numero di cause avviate dai cittadini per ottenere l’indennizzo conseguente all’irragionevole durata dei processi, cresciuto in questi anni in maniera esponenziale, passando dalle 3.580 richieste del 2003 alle 49.596 del 2010, con un importo complessivo di indennizzi liquidati che dai 5 milioni di euro del 2003 ha raggiunto nel 2011 la cifra di ben 84 milioni.

Secondo la Banca d’Italia nel 2011 l’inefficienza della giustizia civile italiana può essere misurata in termini economici come pari all’1% in meno del PIL. Se a questo si aggiunge che, secondo il rapporto Doing Businessdel 2010, per il recupero di un credito commerciale in Italia si impiegano 1.210 giorni rispetto ai 394 della Germania, si comprende quanto l’inefficienza della giustizia si rifletta negativamente sulla capacità di sviluppo e crescita economica del nostro Paese.

Votando a favore della risoluzione con cui sono state approvate le comunicazioni del Ministro, il Pd ha espresso l'apprezzamento per la linea del nuovo governo, che segna una netta discontinuità con la stagione delle leggi ad personam e che, proprio perché ha a cuore il buon funzionamento della giustizia, si è reso disponibile nella persona del ministro Severino a collaborare con il Parlamento su riforme volte a superare le più gravi emergenze con l’individuazione di concrete soluzioni di intervento.

Se è innegabile che sui temi della giustizia c'è bisogno di riforme, occorre essere però consapevoli che soprattutto c'è bisogno di recuperare anche in termini culturali il principio di legalità come presupposto indiscusso dello Stato di diritto e di rendere più incisiva la lotta alla corruzione. L’illegalità, infatti, rappresenta un vero e proprio freno per la competitività del nostro Paese.
 
 
mimetype LEGGI LE COMUNICAZIONI DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA PAOLA SEVERINO

pubblicata il 19 gennaio 2012

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