Sugli F35 e sul modello di difesa decida il Parlamento

01 aprile 2012

f35La questione degli F35, i caccia bombardieri che dovranno sostituire gli F16 multiruolo, è stata presa in esame dall'Aula della Camera nella seduta di mercoledì 28 marzo. Sono state approvate alcune mozioni che impegnano il governo a ridurre e razionalizzare le spese militari. In merito agli F35 le mozioni impegnano il governo a ridurre il numero degli aerei da acquistare. Riduzione che peraltro ricalca il programma di contenimento già annunciato dalla Difesa.

Tra quelle presentate, io ho ritenuto di sottoscrivere la mozione a prima firma dell'on. Savino Pezzotta (clicca qui). Come forse ricorderete, già nel luglio del 2011 l'on. Pezzotta, con Parlamentari di diversi schieramenti, tra cui la sottoscritta, aveva presentato una mozione che chiedeva, dato l'aggravarsi della situazione economica, la sospensione dell'acquisto dei Caccia Bombardieri F35. Dopo tanto tempo e rinvii vari la mozione è approdata in Aula la settimana scorsa. Si tratta di una mozione che è stata modificata dopo una serie di incontri con le diverse associazioni che in questi mesi hanno sostenuto il nostro impegno, ritenendo più opportuno cercare di ampliare il discorso e puntare a una parlamentarizzazione del dibattito sulla Difesa e sullo strumento militare. Ringraziamo perciò la Tavola della Pace, la Rete per il Disarmo, Pax Cristi e le altre associazioni del mondo cattolico e laico, oltre a Famiglia Cristiana e altri giornali di ispirazione cristiana che, a differenza dei grandi giornali di informazione che hanno ignorato la questione, hanno costantemente informato l'opinione pubblica.

Abbiamo così chiesto al Governo di subordinare ogni decisione in materia di difesa nazionale ad un percorso che deve vedere il Parlamento protagonista della discussione e di ‘dare impulso a tutte le iniziative utili a realizzare la progressiva integrazione delle Forze armate nell'ambito europeo della politica di sicurezza e difesa comune, considerandola un passaggio ormai ineludibile nel processo di riorganizzazione dello strumento militare'. La nostra mozione, per meri motivi procedurali dovuti ai formalismi del regolamento della Camera, è stata trasformata alla fine del dibattito in risoluzione, comunque impegnativa per il Governo, approvata con 373 voti a favore, 6 contrari e 46 astenuti. Sicuramente non risolve tutte le contraddizioni che esistono tra una spesa militare ingente e le necessità di investire nella crescita, ma non era affatto scontato quando eravamo partiti di riuscire ad  impegnare il Governo a "subordinare qualunque decisione relativa all'assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma al processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano".  Qualche paletto è stato messo e lo conferma anche il consistente numero di astenuti e contrari. Come sottoscrittori della mozione Pezzotta ci siamo anche differenziati sul voto sulle altre mozioni.

 

mimetype LEGGI IL TESTO DELLA RISOLUZIONE

mimetype LEGGI L'INTERVENTO IN AULA DELL'ON. PEZZOTTA AD ILLUSTRAZIONE DELLA MOZIONE


pubblicata il 28 marzo 2012

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