Electrolux: il Governo dice sì alle nostre proposte

21 maggio 2012

electroluxIl Governo ha dato risposta positiva a tutte e tre le istanze che ho avanzato nell'interpellanza urgente che si è discussa giovedì pomeriggio in Aula della Camera, che - ricordo - avevo predisposto su sollecitazione di alcuni amici del circolo del Partito Democratico di Conegliano. Il sottosegretario De Vincenti ha confermato innanzitutto l'intenzione del Governo di tenere sotto monitoraggio la situazione dei siti di Susegana e Porcia attraverso il tavolo già operante tra le organizzazioni sindacali e l'azienda, con l'obiettivo di verificare l'attuazione da parte di Electrolux del piano di allineamento, assestamento e ripresa industriale nei termini concordati nel marzo 2011. A tal proposito in sede di replica ho chiesto che siano coinvolte "anche le regioni, responsabilizzandole, e gli enti locali interessati perché per le misure da proporre all'azienda per mantenere e rilanciare i siti produttivi possono dare una mano anche le istituzioni locali e regionali".

Il Governo ha dichiarato di "raccogliere" anche la mia proposta di assegnare le aree messe a disposizione dalla multinazionale svedese Electrolux nei siti di Susegana e Porcia alle società strumentali delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per dare corso ad un piano di reindustrializzazione, proposta giudicata "interessante" dal Sottosegretario, che si è impegnato a lavorare sulla stessa. Si tratta di circa 16 mila metri quadri a Susegana e 45 mila metri quadri a Porcia, oggi non utilizzati, che potrebbero, una volta assegnati alle società strumentali regionali che hanno come mission la promozione dello sviluppo economico, diventare la base per l'avvio di piani industriali a condizioni agevolate, sperimentando un percorso innovativo che potrebbe essere adottato anche per altre situazioni.

Il Governo ha accolto infine anche la richiesta più generale di attivare un tavolo nazionale per l’intero settore dell'elettrodomestico, che versa in una grave situazione, acuita dalla pesante recessione che richiede interventi di fondo e di strategia industriale. Fino al 1995 l'Italia era la fabbrica europea delle lavatrici, il 43 per cento degli elettrodomestici del continente europeo era made in Italy (quasi uno su due); dopo la crisi drammatica che stiamo vivendo, in modo particolare nel nostro Paese, la produzione si è ridotta in Italia della metà e un ulteriore arretramento ai livelli del 1988 è atteso per quest'anno.
Si tratta di una crisi strutturale aggravata dall’irruzione di Paesi con produzioni a basso costo. Sia Electrolux sia Whirlpool hanno piani di ristrutturazione in corso, mentre Indesit ha annunciato la chiusura della fabbrica di lavastoviglie di None (Torino). Chiusa questa, l’unica fabbrica di lavastoviglie in Italia resta quella di Electrolux a Solaro (Milano). Quindi nonostante in Italia, proprio per questa storia del comparto, si concentrino conoscenze e know-how, nonché campioni nazionali oltre che multinazionali, in questo momento la gravità della situazione è tale da necessitare di una particolare attenzione e di un piano strategico di ampio respiro, considerato che stiamo parlando del secondo comparto manifatturiero in Italia, dopo quello dell’automobile, che occupa oltre 130 mila lavoratori.

E’ dunque particolarmente significativo che il Governo abbia dichiarato nella sua risposta di accogliere le mie proposte, tanto che la mia interpellanza è stata ripresa sabato scorso dal Corriere della Sera sulla pagina economica (clicca qui).

In sede di replica ho quindi ringraziato il Governo, invitandolo più in generale a concordare in sede europea strumenti per la crescita, pur senza allentare la politica del rigore, per dare a questo Paese la possibilità di assumere misure di sostegno al comparto del manifatturiero italiano, a cominciare dalla riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, agli incentivi fiscali per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, ad aiuti per facilitare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, oltre all'intensificazione dei controlli sui prodotti importati.
 
 
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pubblicata il 21 maggio 2012

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