Ipotesi di nuovo polo industriale a Barcon: il Governo si esprima sulla tutela ambientale

24 giugno 2012

tutela_ambienteTutelare le sorgenti del fiume Sile e preservare il territorio tra Castelfranco e Montebelluna, i cui elementi architettonici come la centuriazione romana, la strada Postumia e le ville venete sono messi a rischio da quanto previsto dall’accordo di programma approvato dal comune di Vedelago: questa la finalità di un’interrogazione a risposta scritta presentata insieme al collega Baretta al Ministro per i beni e le attività culturali e al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, chiedendo chiarimenti sulla progettazione di opere viarie e di attività commerciali e industriali che rischiano di compromettere seriamente l’equilibrio ambientale del territorio.
L’accordo di programma approvato dalla giunta comunale di Vedelago, con l’avallo del Presidente della provincia di Treviso, prevede la realizzazione nella frazione di Barcon di un nuovo polo industriale che comprenderebbe numerose attività, tra le quali anche una cartiera e un macello. L’insediamento proposto insiste su un’area attualmente a destinazione agricola e si estende su una superficie territoriale di oltre 88 ettari. Si tratta, come evidenziato anche da uno studio della fondazione Villa Emo, di un progetto sovradimensionato e che comporta anche rischi per l’ambiente per la presenza, nel progetto, di siti inquinanti. Un intervento che costituirebbe un duro colpo agli sforzi di preservare il territorio in un’ottica di futuro sviluppo e di pianificazione strategica turistico-culturale-eno-gastronomica. Non è un caso che si sia già costituito un cartello composto da varie sigle, come Cgil, Cisl, Uil, Wwf, Italia Nostra, Fai, associazioni economiche del commercio e la stessa fondazione Villa Emo, che si oppone alla realizzazione delle opere progettate. Inoltre manca la dichiarazione di interesse regionale, indispensabile per il perfezionamento dell’accordo, e bisogna considerare che nel territorio provinciale sono presenti numerose aree industriali, alcune delle quali dismesse, che potrebbero essere utilizzate per la localizzazione degli impianti previsti dall’accordo.
Per tutti questi motivi nell’interrogazione chiediamo al Governo – per i profili di relativa competenza - di verificare la presenza di eventuali problemi in merito soprattutto alla tutela delle sorgenti del Sile, che potrebbero essere compromesse dal cospicuo emungimento di cui necessiterebbe l’attività della cartiera, e all’interferenza con la presenza di elementi architettonici.
mimetype LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

pubblicata il 24 giugno 2012

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