Che cosa ci insegna il caso Mps

25 gennaio 2013

"La strumentalizzazione che si sta facendo sul piano politico della vicenda Mps rischia di far perdere di vista le falle del sistema su cui occorre intervenire. Primo, com'è possibile che con un sistema di controlli così ridondante (ispettorato interno, collegio sindacale, società di revisione, Consob, Banca d'Italia) nessuno si sia accorto di nulla? Secondo, occorre garantire la massima trasparenza e veridicità dei bilanci anche ai più piccoli azionisti: è necessario al più presto ripristinare il reato del falso in bilancio per tutte le società quotate in borsa. Terzo: nei casi in cui lo Stato è chiamato a metterci una pezza è doveroso pensare ad una partecipazione pubblica che dia la possibilità ai contribuenti, visto che ci mettono i soldi, di poter avere un controllo diretto, sia pure temporaneo, sulla gestione". Lo afferma l'on. Simonetta Rubinato, deputata del Pd in commissione Bilancio della Camera.
"Questa vicenda - aggiunge - pone più in generale anche il problema di quella che si è rivelata un'anomalia del sistema italiano, e non solo nel caso del Mps: le fondazioni bancarie, che dovrebbero avere obiettivi filantropici, sono risultate autoreferenziali a se stesse. Il Governo e il Parlamento approvino una riforma che spezzi questo cordone ombelicale tra Banche, fondazioni, enti locali e politica. Come ? Eliminando il potere delle Fondazioni di nomina dei consiglieri di amministrazione degli Istituti di credito: sarà così favorito il passaggio della proprietà delle banche ad un azionariato più diffuso, avvicinandosi al modello di governance della public company, con manager portati fisiologicamente a rispondere solo all'interesse dell'azienda, con maggiore trasparenza delle informazioni e più indipendenza degli stessi organi di controllo".

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pubblicata il 25 gennaio 2013

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