Tares, il Governo rinvii al 2014

18 marzo 2013

Il Governo rinvii l'entrata in vigore della Tares al 1^ gennaio 2014. E il Parlamento utilizzi il rinvio per ripensare questo tributo nell'ambito di una revisione complessiva del federalismo municipale. E' la richiesta che sedici deputati del Pd (Bratti, Baretta, Mariani, Sbrollini, De Menech, Gribaudo, Casellato, Ginato, Moretto, Crivellari, D'Arienzo, Zardini, Dal Moro, Benamati, Murer), su iniziativa dell'on. Simonetta Rubinato, rivolgono in una lettera al premier Monti (clicca qui).

"La scadenza a luglio della prima rata, decisa dal Parlamento uscente - spiegano - rischia di avere ricadute negative in termini finanziari e gestionali su Comuni e gestori del servizio di raccolta rifiuti urbani. Ma il pagamento di questo nuovo tributo a luglio preoccupa anche famiglie ed imprese già così duramente provate dalla crisi economica ed occupazionale in atto. Per questo chiediamo al Governo in carica di dare seguito agli impegni assunti con l'ordine del giorno approvato il 22 gennaio durante l'approvazione del decreto rifiuti".

I parlamentari del Pd, tra i quali numerosi veneti, ritengono necessario un provvedimento d'urgenza, come richiesto anche dal presidente dell'Anci, che rinvii definitivamente l'entrata in vigore della Tares al prossimo anno, anche alla luce del superamento della fase dell'emergenza finanziaria nonché dell'andamento positivo delle entrate nel 2012 (Imu e introiti dalla lotta all'evasione). "Tenuto conto del livello elevato della pressione fiscale e delle difficoltà di famiglie e imprese - concludono - auspichiamo che la nostra istanza possa trovare positivo accoglimento viste anche le dichiarazioni recenti del premier Monti favorevoli alla possibilità di dare avvio ad un processo di riduzione della pressione fiscale"

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pubblicata il 18 marzo 2013

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