Riforme costituzionali, ultimo appello

04 giugno 2013

interv_rubinatoMercoledì 29 maggio sono intervenuta in Aula durante la discussione sulle mozioni relative all’avvio del percorso delle riforme costituzionali. Ho ricordato come i cittadini hanno la percezione che la politica sia ferma ancora a un palo, intenta a discutere di procedure e di metodo e non del merito, dando l’impressione che non ci sia in fondo, in Parlamento, la volontà di un vero cambiamento, ma piuttosto quella di tirare avanti con la mera finalità dell’autoconservazione delle classi politiche tradizionali.
 
Un rischio che deve essere assolutamente evitato, rispettando i tempi che il presidente del Consiglio Enrico Letta si è dato per realizzare le riforme istituzionali in vista del semestre di guida italiana della comunità europea, ovvero 18 mesi o si ritorna al voto. Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha posto un limite temporale al percorso delle riforme: “Diciotto mesi sono un tempo appropriato per le riforme. Il processo è complesso, si tratta di tenere il ritmo”, ha dichiarato il 2 giugno scorso. Per Napolitano la priorità assoluta è la legge elettorale, da cambiare assolutamente: anch’io confido che sia la volta buona, anche perché ci sarà una nuova sentenza della Consulta, che questa volta potrebbe indicare con più precisione i punti da modificare del porcellum, come il premio di maggioranza senza soglia di accesso.
 
Qui di seguito potete leggere (clicca qui) o ascoltare il mio intervento (clicca qui) in versione integrale.

pubblicata il 03 giugno 2013

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