Riva Acciaio, serve subito decreto

24 settembre 2013

"Mi auguro che il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, come anticipato stamane dal ministro Zanonato a Portogruaro, possa finalmente licenziare il più volte annunciato decreto per porre rimedio alla vicenda drammatica e insieme paradossale in cui si trovano, per effetto del sequestro predisposto dal Gip di Taranto sui beni della controllata Riva Acciaio, i 1.400 dipendenti, gli imprenditori e i lavoratori delle tante aziende fornitrici che stanno vivendo da 14 giorni in un profondo stato di angoscia per il loro destino lavorativo e aziendale. E' inaccettabile che un'applicazione del diritto solo formale e procedurale da parte della Magistratura possa creare danni anche irreparabili a carico di soggetti terzi del tutto estranei alle condotte criminose oggetto di accertamento giudiziario da parte della Procura di Taranto". Lo afferma Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd che il 14 settembre scorso ha incontrato il giovane titolare di un'azienda con sede nella Marca trevigiana esposto per 1,6 milioni di euro che, ora, assieme ad altri imprenditori che si trovano nelle sue stesse condizioni ha presentato un'istanza alla Procura chiedendo una parziale revoca del sequestro preventivo funzionale alla confisca operato il 10 settembre.
"Non c'è più tempo da perdere - osserva l'on. Rubinato - ma spero che la soluzione legislativa trovata dal Governo, pur se dettata dall'emergenza nata dal caso specifico, riesca a garantire in via generale la continuità produttiva e l'affidabilità di aziende sane, che operano nel rispetto dei vincoli ambientali e garantiscono una sana occupazione, mentre il commissariamento deve essere una extrema ratio. Ne va della stessa affidabilità del contesto normativo del nostro sistema Paese, che deve garantire certezza agli investitori italiani e stranieri".

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pubblicata il 24 settembre 2013

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