Impegnarsi per una nuova Liberazione

25 aprile 2010

Il 25 aprile 1945 l'Italia veniva liberata dall'oppressione nazifascista che l'aveva condotta nel baratro di un conflitto mondiale e, poi, di una guerra civile. Seguì una straordinaria stagione di impegno che sfociò nell'approvazione della Carta Costituzionale, figlia dei valori di libertà e di democrazia della Resistenza antifascista.
La celebrazione del 65^ anniversario di quella Liberazione e la memoria di coloro che per essa sacrificarono la vita è l'occasione simbolicamente più indicata per lanciare un appello a quanti hanno a cuore l'unità e il futuro dell'Italia e ritengono, come me, di impegnarsi per una nuova Liberazione.
Il nostro Paese vive una stagione difficile. La crisi economica mondiale, esacerbandone le debolezze strutturali, ha causato la peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale. Alla crisi di autorevolezza delle istituzioni politiche e al decadimento dell'etica pubblica si accompagnano la degenerazione corporativa della società e la sfiducia dei cittadini nella funzione politica.
Questa spirale di declino richiede una nuova mobilitazione delle migliori energie della società, dell'economia e della politica per liberare l'Italia.
Dai conservatorismi, di destra e di sinistra, che la paralizzano.
Dall'economia illegale diffusa in parti del territorio che sono sotto il giogo delle organizzazioni criminali e dall'irrisolto divario tra Nord e Sud che ne impiombano lo sviluppo.
Dall'enorme debito pubblico, dall'intollerabile dimensione dell'evasione e insieme dall'insostenibile livello di pressione fiscale che penalizzano lavoratori ed imprenditori, impegnati a resistere sul fronte della competizione globale.
Dai mille lacci e lacciuoli dell'ipertrofia normativa e burocratica che ne frenano la crescita.
Dall'inefficienza di uno Stato elefantiaco, che pure non garantisce ai cittadini il rispetto in tempi ragionevoli dei loro diritti.
Dai privilegi, dalle clientele, dalle corporazioni che impediscono ai giovani e ai migliori di emergere, per sé e per il bene del Paese.
Da quella parte delle classi dirigenti autoreferenziale che concepisce lo spazio pubblico in funzione delle proprie ambizioni o di interessi di parte.
So che fatica e delusione contrassegnano questa stagione, ma un'altra Liberazione è possibile, per fare un'Italia nuova, unita, moderna.
Come eredi della Resistenza siamo chiamati a completare la Repubblica ideata dai Costituenti, incentrata sulla dignità di ogni persona e sul ruolo delle formazioni sociali, dalla famiglia alle diverse articolazioni della società civile. Una Repubblica fondata sul primato del lavoro e sul valore dell'intrapresa, articolata in una pluralità di livelli di governo territoriali secondo il principio della sussidiarietà, che accanto al riconoscimento dei diritti esige l'adempimento da parte di ciascuno dei doveri verso la comunità.
Questa nuova Liberazione è necessaria per rifondare le libertà di ciascuno di noi, per offrire ad ogni uomo, donna e bambino eguale giustizia, eguali opportunità, eguali dignità senza discriminazioni, per far rinascere negli italiani tutti l'orgoglio e la speranza di poter costruire insieme un futuro migliore per sé e per i propri figli nell'Europa dei popoli.
on. Simonetta Rubinato
deputato Pd

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pubblicata il 25 aprile 2010

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