Autostrade, Zaia su riordino e pedaggi ha dormito sugli allori

19 novembre 2014

“Un’unica holding per gestire le autostrade? Bene, ma perché Zaia ci arriva solo adesso? Se si fosse attivato prima, i veneti avrebbero forse potuto risparmiare qualche centinaio di euro, visto che negli ultimi cinque anni hanno dovuto sborsare 87 euro in più per famiglia per far fronte ai continui rincari. Senza dimenticare le nostre imprese e i nostri artigiani penalizzati dal costo a chilometro più alto d’Europa per il trasporto merci. Mi auguro davvero che non sia soltanto una promessa da campagna elettorale”. Simonetta Rubinato, candidata Pd alle primarie del centro sinistra per le regionali, da tempo sostiene che è urgente un riordino e una razionalizzazione delle troppe concessioni autostradali (su questo ha presentato anche un'interrogazione in Parlamento, ricordando che in Veneto operano cinque concessionari per poco più di 300 chilometri di rete). Ma non basta: occorre fare le gare e rendere trasparente all'utenza i meccanismi di adeguamento delle tariffe e vincolarli agli investimenti effettivamente realizzati su ogni singola arteria. “Oggi - spiega - sugli utenti vengono scaricati i costi delle diseconomie prodotte da gestioni inefficienti di società concessionarie che, forti della massiccia presenza di enti pubblici, evitano il ricorso a gare pubbliche per l’affidamento della gestione. Un riordino è quindi necessario anche per garantire la giusta distinzione tra amministrazione pubbliche concedenti, che devono fare la programmazione e le gare, nonché esercitare il controllo, e società concessionarie, che si devono occupare della gestione diretta, al fine di conseguire la tariffa più vantaggiosa a carico degli utenti”.

"Solo in questo modo - conclude la deputata del Pd - riusciremo finalmente a dare risposta alla sacrosanta richiesta di tariffe agevolate dei pendolari, che utilizzano giornalmente la rete autostradale per lavoro, studio o per cure sanitarie specialistiche, cui va data la possibilità di ottenere sconti, anche progressivi, almeno entro i 100 chilometri di percorrenza, non solo nei giorni feriali, ma anche il sabato e la domenica, visti i molti lavoratori impegnati nel fine settimana”.

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pubblicata il 19 novembre 2014

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