Regione, sulle nomine serve un cambio di rotta

26 novembre 2014

La lotta alla corruzione è una delle priorità del progetto politico per il Veneto di Simonetta Rubinato, candidata Pd alle primarie del 30 novembre. Lo ha confermato oggi, in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale promossa dalla Confcommercio dal titolo “Legalità, mi piace”. “I recenti episodi di corruzione sistemica che hanno coinvolto esponenti politici e dirigenti della Regione Veneto– spiega la parlamentare – hanno accresciuto la percezione dei cittadini sul fatto che la corruzione sia ampiamente diffusa nel sistema politico-burocratico minandone la fiducia verso le istituzioni.

A questa richiesta di legalità che viene dal basso è necessario rispondere con impegni concreti per una Regione trasparente: basta affaristi ed appalti di favore; sì alla libera concorrenza tra imprese, competenza e merito nelle nomine interne della Regione e in enti, consorzi e società partecipati”.

Il modello a cui si ispira Rubinato è la Carta di Avviso Pubblico, un codice etico per la buona politica presentato dall’Associazione contro mafie nello scorso ottobre. Il quale prevede per le nomine procedura di evidenza pubblica, divieto di incarichi a soggetti rinviati a giudizio o sottoposti a misure di prevenzione personale per reati di corruzione, divieto di nomine di persone che abbiano riportato una condanna penale, anche con la sola sentenza di primo grado per delitti non colposi che ledono l’immagine e il decoro dell’ente. E ancora: divieto di incarichi a soggetti che siano familiari o affini entro il quarto grado di parentela. “Infine – conclude la candidata alle Primarie – per eliminare un vecchio vizio di certa politica, blocco delle nomine negli ultimi mesi di mandato, per evitare le promozioni dell’ultima ora”.

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pubblicata il 26 novembre 2014

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