Il patto anti Zaia dopo le baruffe - La tribuna di Treviso

29 novembre 2014

Pagina 2, Primopiano

di Claudio Baccarin wPADOVA Più che le parole, stavolta, contano i gesti. Dopo un’ora e mezzo di confronto, al Crowne Plaza, con i rivali che domani la sfideranno nelle Primarie del centrosinistra, Alessandra Moretti scioglie la tensione in un abbraccio ad Antonino Pipitone. Poi, sfoggiando il sorriso delle grandi occasioni, si avvicina con convinzione a Simonetta Rubinato e stringe pure la collega. Poi i tre aspiranti governatore si presentano insieme di fronte alle telecamere. Il messaggio è chiaro: l’avversario sta nel campo del centrodestra e si chiama Luca Zaia. Il confronto, condotto da Giulia Salmaso e animato dalle domande del vicedirettore del nostro giornale, Antonello Francica, dal direttore del Giornale di Vicenza Ario Gervasutti, da Alda Vanzan del Gazzettino e da Alessandro Zuin del Corriere del Veneto, è caratterizzato dal fair play. L e posizioni sono differenziate, ma resta deluso chi si aspettava colpi bassi o frecciate velenose. Scendono in campo un’europarlamentare (Moretti), una deputata (Rubinato) e un consigliere regionale (Pipitone): come si comporteranno nel caso in cui venissero chiamati a sfidare Zaia? «Io mi sono impegnata», afferma la Rubinato, «a dimettermi da parlamentare e a fare il consigliere regionale per cinque anni. La mia segretaria provinciale (Lorena Andreetta, ndr) mi ha chiesto di continuare a svolgere il mio impegno in Parlamento fino al voto». Pipitone, che sta concludendo il suo mandato come consigliere dell’Idv (22 progetti di legge presentati dal gruppo, oltre a 25 atti d’indirizzo, 146 atti ispettivi, 1800 comunicati stampa, non abbassa la guardia: «Ieri sono stato a San Donà a verificare se la legge sul diabete è ben applicata. La mia ultima proposta di legge prevede l’abolizione del vitalizio per chi ha patteggiato». Anche la Moretti assicura che quello per la Regione non è un innamoramento passeggero: «In caso di vittoria o no, io m’impegno per il Veneto per cinque anni. La mia Regione può cambiare verso». E se le sue presenze a Bruxelles sono contrassegnate da una percentuale del 75%, alla fine è “colpa” del premier Renzi: «In quelle due occasioni, ho partecipato agli incontri con i grillini sulle riforme istituzionali». Ma qual è il giusto compenso per un consigliere regionale. Ovvero, non sono un po’ troppi ottomila euro al mese? Puntualizza Pipitone: «Ne spendo due-tremila per l’attività sul territorio». «Condivido la proposta di Renzi», dice Moretti, « di parametrare l’indennità a quella di un sindaco di Comune capoluogo». «La mia indennità come parlamentare», sottolinea Rubinato, «è esattamente questa». Il dibattito si sofferma poi sulla “macchina” Regione. «Non c’è bisogno di aumentare il personale negli uffici», argomenta l’onorevole Moretti, «piuttosto si può intervenire su qualche carrozzone. Noi vogliamo efficientare i servizi». Per la Rubinato «la Regione ha un numero troppo elevato di dirigenti. Bisogna potenziare l’ufficio ponte con la Ue e rafforzare l’ufficio legislativo che spesso, in Conferenza Stato-Regioni, balbetta». Anche per Pipitone vanno riviste le apicalità. Come si potranno risanare le ferite del Mose? «Basta affaristi e appalti di favore, sì a gare trasparenti. Il Veneto dovrebbe avere un dirigente anti-corruzione. Come presidente proporrò l’adozione della Carta etica di Avviso pubblico». «Non mi piace Zaia», afferma Pipitone, «quando dice che non lui non c’entra con la corruzione. Se sarò presidente, assegnerò a un assessore la delega alla trasparenza. Inoltre è necessario far girare i dirigenti che hanno incarichi nella gestione degli appalti». «La Regione», è convinta Moretti, «ha bisogno di aprire le finestre. Io proporrò un’autorità indipendente, votata dai due terzi del Consiglio regionale, che si relazioni con il commissario anticorruzione». E qui arriva il primo applauso della sala. I tre candidati si concedono un affondo contro Zaia e il suo viaggio in Russia. «Gioca a fare il ministro degli Esteri», commenta Pipitone. «I problemi non si risolvono con gli show», aggiunge Moretti, «io avrei chiesto a Federica Mogherini agevolazioni fiscali e zero burocrazia per le nostre imprese». «Zaia» è l’opinione della Rubinato, «si è fatto campagna elettorale». Altro tema sentito quello della caccia. «Io mi sono battuto», dice l’esponente Idv, «contro la caccia in deroga». «Chi ama la caccia, ama gli animali» sintetizza la Moretti. «Faccio fatica», ribatte Rubinato, «a considerare la caccia uno sport». Quanto alla sanità, la Moretti intende aumentare i presìdi medici di base: «Le Asl si possono ridurre a 12-14. Tantissimi cittadini del Veneto Orientale vanno a curarsi in Friuli». «Si può scendere da 24 a 15 Asl, vanno applicati i costi standard», puntualizza Rubinato. «Abbiamo approvato un Piano socio sanitario», ricorda Pipitone, «che prevede 25 ospedali. Il vero problema sono i ticket multipli. Troppe persone oggi rinunciano a curarsi». Battimani finale.

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pubblicata il 29 novembre 2014

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