Porto offshore, guerra di regione - Il Gazzettino

05 dicembre 2014

Pagina 19, Nordest

La "guerra" ora è tutta politica. Ed è ancora scontro sul porto offshore di Venezia. Da una parte il firmatario dell’emendamento contro il porto d’altura, il senatore triestino Francesco Russo (Pd); dall’altro il mondo politico veneto che ha raccolto l’appello del presidente dell’Autorità portuale che, ieri sul Gazzettino, ha chiesto alla politica regionale e ai parlamentari veneti di ribattere all’offensiva di Russo e di un manipolo di 50 parlamentari, di maggioranza e di opposizione, che hanno sottoscritto un emendamento per dire no al porto offshore. E così, dopo la "sciabolata" del presidente del porto di Venezia Paolo Costa a Russo ("Il senatore ha le idee confuse"), il clima si è surriscaldato per un nuovo affondo del parlamentare giuliano: «Non ho nessun bisogno di chiarirmi le idee. Chiedo a Costa il motivo di tanta fretta nell’inserire 100 milioni di euro nella Legge di stabilità. Sarebbe auspicabile che Costa presentasse i privati interessati ad investire i miliardi necessari e poi venga in Parlamento a chiedere allo Stato un impegno significativo. Dovrebbe spiegare perchè qualificati rappresentanti di potenziali investitori privati come Canavese o Aponte (Msc) abbiano definito il progetto Offshore, una "missione impossibile».

Così apriti cielo. «Insisto con il senatore Russo - ribatte Costa - che se avesse la pazienza di analizzare con onestà intellettuale il progetto nel modo in cui lo abbiamo presentato nella sua forma definitiva 2 giorni fa a Londra, troverebbe tutte le risposte alle sue domande. Un investimento apprezzato dalla comunità finanziaria internazionale perché capace di un tasso di rendimento interno non inferiore 13% e documentato dalle analisi di importanti società. Dati che valgono più delle opinioni di qualche operatore controinteressato, ammesso che questi si siano espressi nei modi cui Russo fa cenno; cosa improbabile conoscendo la professionalità degli interlocutori come Canavese e Aponte (Msc)».

E poi l’affondo: «Dispero ormai che Russo possa rendersi conto che lo sviluppo del porto di Venezia é il miglior contributo che si possa dare anche allo sviluppo di Trieste, Ravenna, Capodistria e Fiume, perché è necessario che l'intero Alto Adriatico raggiunga le dimensioni di scala minime per competere sul mercato europeo». 

Ma al di là delle "botte da orbi" tra Costa e Russo, è il mondo del Pd in ebollizione proprio per quel emendamento di Russo. L’imbarazzo è palpabile. Va giù con l’accetta il segretario regionale Pd, Roger De Menech: «Russo sta mettendo in atto una strategia miope guardando solo Trieste e senza avere una visione strategica complessiva. Venezia è e rimane lo scalo più importante dell’Alto Adriatico, quello che mette in rete il Nordest italiano, ma che arriva fino all’Europa centro occidentale. Dietro di esso ci sono aziende, infrastrutture e un sistema di logistica straordinariamente essenziale. Diciamo no al piccolo cabotaggio rappresentato dal senatore Russo. Lo invitiamo ad aprire gli occhi. Russo non ha una visione lungimirante. É Venezia che ha una capacità di attrazione per tutto l’Alto Adriatico non Trieste». Insomma, Pd diviso nella guerra dei porti e non da oggi basti ricordare gli interventi pro-Trieste del presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. De Menech ne ha anche per Zaia: «E che cosa dice il governatore del Veneto su questa vicenda? Finora non ha mai parlato. Zaia ha voglia di battersi per Venezia?».

Tenta la mediazione Simonetta Rubinato, parlamentare Pd: «Il futuro della portualità nell’Alto Adriatico non può passare attraverso una prova di forza tra parlamentari triestini e veneti. Chi rappresenta le due regioni dovrebbe lavorare ad un’idea dei due porti come un unico progetto capace di una visione di portualità europea». E anche Laura Puppato, altra parlamentare Pd, aggiunge: «Il porto offshore - dice - è un’iniziativa di grande valore. Credo ci si debba mettere tutti attorno ad un tavolo e trovare la soluzione più adeguata senza "guerre di territorio"».

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pubblicata il 05 dicembre 2014

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