Più devolution per il Veneto: consensi sulla mia proposta

12 dicembre 2014

La battaglia di Simonetta Rubinato per dare al Veneto maggiore autonomia approderà la prossima settimana in Aula alla Camera. In particolare verrà discusso l’emendamento all’articolo 29 con cui la deputata del Pd propone l’allargamento delle materie su cui può avvenire una ‘devolution’ dallo Stato alle Regioni a Statuto ordinario a condizione che presentino idonei indici di virtuosità. La proposta è stata oggetto di un lungo dibattito in Commissione Affari Costituzionali, impegnata anche oggi nell’esame degli emendamenti al ddl costituzionale sulle riforme, e ha raccolto il sostegno bipartisan di parlamentari di altri gruppi (Sel, M5S, Per l’Italia - Centro Democratico e Lega Nord). “Proprio per questo – spiega l’on. Rubinato – ho accolto l'invito del relatore Francesco Paolo Sisto a ritirare l’emendamento per poterlo riproporre in Aula”. Una sua bocciatura, stante il parere negativo di Governo e relatori, avrebbe infatti potuto precludere questa possibilità.  

Illustrando il suo emendamento, la parlamentare democratica ha invocato il principio di autonomia responsabile, da applicare anche alle regioni speciali, e ha proposto di allargare le materie su cui le Regioni ordinarie - che dimostrino idonei indici di virtuosità - possono chiedere maggiore autonomia e risorse ai settori oggi già di competenza delle Regioni a Statuto speciale. “Tale innovazione – osserva Rubinato – è necessaria per dare una risposta politica, attraverso il regionalismo differenziato, alle realtà regionali più virtuose e per respingere le spinte secessionistiche che sono particolarmente evidenti in Veneto, regione che confinando con due regioni a statuto speciale più di altre soffre le disparità sia nei servizi erogabili ai cittadini, sia nelle condizioni diverse di competitività tra imprese”. 

L’on. Rubinato, che la prossima settimana ripresenterà in Aula pure gli emendamenti con cui chiede l’applicazione dei fabbisogni standard anche alle regioni a statuto speciale e il divieto di nomina come commissari dei presidenti delle Regioni responsabili di gravi irregolarità e cattiva gestione, intende infatti evitare il rischio del verificarsi di un “neocentralismo che è in grado di danneggiare i sistemi virtuosi e incapace di recuperare quelli inefficienti”. 

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pubblicata il 12 dicembre 2014

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