Mose, passo indietro di chi ha ricevuto finanziamenti da imprese indagate

13 dicembre 2014

“Sin dal giugno scorso – quando erano già emersi questi ed altri nomi di esponenti del Pd che avevano ricevuto finanziamenti dal Consorzio Venezia Nuova - avevo chiesto alla dirigenza regionale di invitare tutti coloro che in qualche modo erano coinvolti direttamente o indirettamente con il ‘sistema opaco' del Mose a fare un passo indietro nella gestione del partito. Dobbiamo dimostrare che il Pd è in grado di reagire e garantire massima trasparenza sul piano interno anche prima che arrivino gli avvisi di garanzia della magistratura. Annoto che ora lo ripetono anche coloro che in queste ultime primarie contavano questi nomi tra i propri sostenitori più influenti”.  Così Simonetta Rubinato, parlamentare democratica, commenta l'iscrizione nel registro indagati dell'inchiesta Mose dei parlamentari veneziani del Pd Davide Zoggia e Michele Mognato.

“Io mi auguro che quanti sono coinvolti a vario titolo nelle indagini della magistratura possano dimostrare la loro estraneità. Ma, in attesa che ciò avvenga, gli iscritti e l'opinione pubblica esigono che il partito dia prova di applicare i principi di onestà, trasparenza e rifiuto di una gestione clientelare del potere contenuti nel codice etico del Pd nazionale e di affidare funzioni di dirigenza e rappresentanza politica a chi in nessun modo appare legato a quel ‘sistema opaco'. Da questo punto di vista ritengo che debbano fare un passo indietro per il bene del Partito Democratico tutti coloro che hanno ricevuto finanziamenti per l’attività politica, anche se formalmente dichiarati, da imprese o imprenditori che siano indagati dalla magistratura per fatti di corruzione” conclude la deputata.

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pubblicata il 13 dicembre 2014

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