In un articolo su Repubblica di tre giorni fa Diamanti spiegava l'assuefazione alla sfiducia che ha caratterizzato il 2014, nelle istituzioni, nella politica, negli altri, nel futuro: "e anzitutto sfiducia in noi stessi. Spinti per inerzia a dare per scontato che le cose non possano cambiare senza interventi dall'alto. Così l'incertezza rischia di apparire una condanna. Mentre è il segno del nostro tempo. Incerto, ma non segnato nel senso di pre-destinato. L'incertezza: significa che nulla è (ancora) scritto. Che l'anno che verrà non è ancora (av)venuto. Dipende anche da noi 'segnarne' il percorso."
Il mio augurio è che possiamo tutti noi avere nel 2015 sufficiente fiducia in noi stessi da impegnarci per scrivere il nostro destino, abbastanza umiltà per farlo insieme e adeguato coraggio per non cedere alle difficoltà che ci saranno frapposte da chi le cose non le vuole cambiare e difende la sua piccola/grande rendita. Per innovare bisogna conoscere la storia dei propri antenati e insieme avere la curiosità di stare sul confine dell'ignoto.