La maggiore unità in questo Paese passa per il riconoscimento delle sue diversità

20 gennaio 2015

Ecco il testo dell’email che mi è arrivata oggi da un libero professionista, ingegnere ambientale, che si congratula per la mia battaglia per l’autonomia del Veneto. Fino a qui, nulla di strano. Se non che è... un siciliano! Il che mi conferma come la strada per una maggiore unità in questo Paese passa per il riconoscimento delle sue diversità, che ne costituiscono la più grande ricchezza.


On. Rubinato, buongiorno.
Non ho che da complimentarmi per la pregevolissima iniziativa sull’autonomia del Veneto che Lei sta portando avanti. Ed immagino con estrema difficoltà.
Un’amica, Pd, di Bassano del Grappa, mi aveva segnalato questo suo interessante obiettivo.
Lo dico da convinto assertore delle autonomie!
Nella situazione attuale, sono consapevole che dovremmo avere un’Italia federata.
Io che sono siciliano e sicilianista  e mi batto per l’attuazione dell’autonomia della Regione Siciliana, so che di parlo. E di battaglie ne conduco moltissime.
Noi sulla carta  siamo autonomi, ma poi nei fatti, lo stato italiano ci impedisce l’applicazione degli articoli contenuti nello statuto siciliano, redatto antecedentemente alla costituzione italiana e che solo sotto forma di patto, è parte integrante con legge costituzionale, della Costituzione.
Lo stereotipo è un elemento che purtroppo ci accompagna.
Le indico solo qualche dato e non per fare una contrapposizione, ma solo perché è arrivato il momento di andare oltre e cercare una strada per federarsi:
ci accusano di avere un altissimo numero di impiegati regionali. E’ falso. I dati Svimez confermano che: 31 dipendenti/1000 abitanti al nord e 26/1000 al sud.
La Regione Siciliana, ha 16.500 dipendenti regionali, 11.000 di questi, svolgono mansioni che nella altre regioni, sono a carico dello stato, leggasi, soprintendenze bbcc, motorizzazione, genio civili…ecc….ecc…ec..
Sono certo che solo con un dialogo privo di archetipi, si possa avviare una nuova fase per l’italia e le regioni che tendono a voler andare verso un’autonomia compiuta.
Non posso far altro che complimentarmi con Lei per questa lodevole iniziativa a difesa e sviluppo della sua bellissima Regione.
Un cordiale saluto
Rosario Filippo Tomarchio
Valverde (Sicilia)


pubblicata il 20 gennaio 2015

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