La Lega: se li tenga il governo Il Pd: la Regione faccia il suo - Corriere del Veneto

20 febbraio 2015

Pagina 8, Primopiano

VENEZIA Risponde per le rime, la politica veneta, al prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Viminale, che ha dichiarato: «Accogliere i profughi è un dovere civile e se il Veneto si oppone, li manderemo comunque, perché questi erano gli accordi». «Vicenza è una città accogliente e solidale — obietta Achille Variati, uno dei due sindaci del Pd insieme al collega di Treviso, Giovanni Manildo, che ha detto «basta» — ma non è accettabile il modo di operare del governo. E’ un problema molto complesso, affrontato con una superficialità disarmante, cioè prendendo persone disperate giunte in Italia e smistandole, senza sapere chi ha diritto o meno a tutela umanitaria. Così si creano clandestini, si alimentano circuiti illegali, si danneggiano gli stessi migranti, trattati come pacchi, e si aumenta la tensione sociale». Diversa la posizione di Simonetta Rubinato, deputata Pd: «Da parlamentare orgogliosa di rappresentare i veneti mi umilia leggere che cosa si dice di noi a causa delle parole poco responsabili di chi dovrebbe invece collaborare nella gestione di un’emergenza che, volenti o nolenti, ci chiama in causa».  Si arrabbia Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega: «Le dichiarazioni del prefetto Morcone gettano ulteriore benzina sul fuoco. E’ scandaloso che un funzionario dello Stato si prenda gioco della volontà dei nostri sindaci e dei nostri cittadini e che minacci l’invio di nuovi immigrati. Invece di sparare giudizi sul Veneto, perché Morcone non si porta a casa sua i clandestini che continuano a sbarcare? Non ne possiamo più di questi clandestini presunti profughi che il governo ci sbologna dalla sera alla mattina e diciamo no all’utilizzo di caserme dismesse». Ecco, su quest’ultimo punto concorda il governatore Luca Zaia: «Ogni volta che non sanno a quale Santo votarsi per uscire dal caos governativo, rispunta la storia delle caserme. Dico no alla creazione di ghetti insalubri e impattanti sulle comunità locali, il premier Matteo Renzi convinca i suoi amici dell’Europa a prendersene un po’ per uno. Intanto si blocchino i barconi gestiti dai terroristi dell’Isis in Libia, questa non è più una migrazione ma un atto apertamente ostile all’Italia e all’Europa, e si sospenda Schengen». L’altra candidata alle Regionali, Alessandra Moretti (Pd), ieri ad «Agorà» su Rai 3 ha invitato Palazzo Balbi a fare la propria parte: «Le Regioni, Veneto compreso, che hanno firmato il piano di accoglienza dei profughi, si assumano le proprie responsabilità e mettano i sindaci nelle condizioni di ospitarli. Dobbiamo evitare di fare inutili allarmismi e di aumentare il senso di insicurezza». Poi chiede di prendere le impronte digitali a tutti i migranti. «Sì, peccato che già adesso molti extracomunitari si rifiutino di farsi fotosegnalare e nessuno ci dica come ci dobbiamo comportare», denuncia Franco Maccari del Coisp. «E non è vero che quelli che scappano in altri Paesi non sono più affar nostro — aggiunge Michele Dressadore del Sap — quando li fermano e vedono che provengono dall’Italia, ce li rimandano. Il contrario è impossibile: un collega, su 500 profughi provenienti dal resto d’Europa è riuscito a rispedirne al mittente solo 5. Ed è un record». E mentre il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, invita i sindaci a fare un ulteriore sforzo, Fratelli d’Italia organizza per domani alle 19 a Padova una fiaccolata «per dire no a sbarchi e terrorismo».

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pubblicata il 20 febbraio 2015

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