«Manca la regia, prefetto a casa» Il caso Treviso in Parlamento - La Tribuna

20 febbraio 2015

Pagina 3, Primopiano

TREVISO «Il ministro dell’Interno Alfano faccia subito chiarezza su quanto è successo a Treviso: perché il prefetto Marrosu è rimasto inerme di fronte a un pullman pieno di profughi, dimenticati per 24 ore davanti alla stazione di Treviso? Perché invece di prendere provvedimenti ha detto ai profughi di disperdersi?». A presentare l’interrogazione al ministro Alfano sarà la senatrice del Pd Laura Puppato, indignata per «l’assoluta mancanza di una regia per l’accoglienza dei profughi». Indice puntato contro il prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu, attaccata anche dalla maggioranza del consiglio comunale di Treviso, tanto che il gruppo di Sel arriva a chiederne le dimissioni. Ma un’altra interrogazione parlamentare sul «caso Treviso» arriverà anche dall’onorevole del Pd Simonetta Rubinato, che si scaglia soprattutto contro il governatore Zaia. Che si becca una bordata anche dal sindaco di Treviso Giovanni Manildo: «Quanto accaduto a Treviso è anche il risultato di una politica cieca da parte della Regione, che sa solo suggerire ipotesi suggestive e non si preoccupa di intervenire davvero per far fronte all’emergenza». Puppato pesta duro: «Il prefetto rappresenta lo Stato, e quindi la sua parola e la sua azione hanno la massima importanza. Eppure la Marrosu ha chiesto l’esercito per l’allarme sicurezza, quando i dati di carabinieri e questura dicono che i reati a Treviso non sono in aumento. Ma così facendo si è presa i complimenti di Zaia, che come leghista prima voleva cancellare con la scolorina le prefetture, ma oggi improvvisamente eleva a elemento di garanzia un prefetto inerme. E sulla questione dei profughi mi aspettavo una regia da parte del prefetto, mi aspettavo scelte precise, e veloci, dopo aver vagliato tutte le ipotesi. È ora di finirla, con queste istituzioni che invece di agire voltano la faccia da un’altra parte». Rubinato: «Siamo di fronte a una nuova emergenza umanitaria e come tale va trattata. Prima dall’Europa, poi da governo e Regioni, infine dalle istituzioni locali. Ciascuno deve fare la propria parte. Lasciamo però questo tema fuori dalla campagna elettorale, perché i cittadini chiedono soluzioni, non spot e polemiche. Da parlamentare orgogliosa di rappresentare i veneti, mi umilia leggere che cosa si dice di noi a causa delle parole poco responsabili di chi, come Zaia, dovrebbe invece collaborare nella gestione di una emergenza come quella che si sta prefigurando e che, volenti o nolenti, ci chiama in causa. Oltre a risorse straordinarie, serve anche leale collaborazione e cooperazione tra tutti i livelli di governo per gestire l’emergenza. Per questo il ministro Alfano deve invocare maggiore responsabilità da parte della Regione Veneto, perché se non c’è coordinamento ai più alti livelli c’è il caos». Pretty Gorza, esponente di Sel in consiglio a Treviso: «Il prefetto si deve dimettere. Invece di prendere una ex caserma, come la Piave, e metterci i profughi, ha deciso di... non decidere. Quel prefetto che emana i fogli di via, reclama l’esercito come Zaia, chiude un occhio davanti ai ragazzi di Forza Nuova, ma lascia 39 persone per un giorno interno su una corriera, al freddo della notte». Anche Luigi Calesso di Impegno Civile indica la via delle caserme, almeno per la prima accoglienza, mentre il segretario della Cisl di Treviso-Belluno Franco Lorenzon, oltre a puntare il dito contro la prefettura, reclama la convocazione del consiglio territoriale per l’immigrazione.(a.z.) 

SCARICA L'ARTICOLO IN PDF


pubblicata il 20 febbraio 2015

ritorna
 
  Invia ad un amico