I sindaci vogliono le Poste nei Comuni per salvare i servizi - La Tribuna di Treviso

14 marzo 2015

Pagina 47, Cronaca

CONEGLIANO Uffici comunali a disposizione di Poste Italiane, perché continuino a erogare il servizio dopo la chiusura degli sportelli periferici, risparmiando sull’affitto e sulle utenze. È la più curiosa, e forse la meno praticabile, tra le tante strade che i parlamentari trevigiani hanno intrapreso con la direzione nazionale delle Poste, e che ieri hanno esposto ai sindaci dei 15 Comuni interessati dalla chiusura degli sportelli. Confermate invece le altre iniziative: ricorso al Tar dei sindaci, incontro tra primi cittadini e dirigenti delle Poste, richiesta di sospensione del provvedimento di chiusura. Dopo le proteste nel Coneglianese (mercoledì a Scomigo, giovedì a Pianzano) la scena si è spostata a Valdobbiadene, dove ieri mattina c’era il senatore Franco Conte (Ncd) a rappresentare anche Laura Puppato (Pd), Simonetta Rubinato (Pd), Floriana Casellato (Pd) e Patrizia Bisinella (Lega, anzi “tosiana”). Le Poste sono una Spa, per questo è complicato mettere loro a disposizione uffici pubblici: «Ci sarebbe un aspetto normativo che lo proibisce, e sul quale dovremmo intervenire – spiega il senatore Conte – è una possibilità che teniamo in considerazione ma che non potrà essere efficace da subito». Durante l’incontro di giovedì sera con Paolo Iammatteo, braccio destro dell’Ad di Poste Italiane Francesco Caio, i cinque parlamentari trevigiani hanno sottolineato le perplessità dei sindaci: «Sono stati avvistati tardi – continua Conte – per questo abbiamo chiesto la sospensione del provvedimento. La buona notizia è l’apertura per un tavolo di confronto: mi attiverò fin da subito perché venga convocato quanto prima». Le Poste hanno riferito ai parlamentari che le chiusure sono frutto di un semplice calcolo numerico: ad essere tagliati sono gli sportelli che non raggiungono un certo numero di operazioni giornaliere. «I sindaci, nel loro ricorso al Tar, hanno comunque sottolineato il valore sociale e non solo numerico di ogni sportello» conclude il senatore dell’Ncd. Dal centro sinistra, Rubinato e Casellato si dicono soddisfatte dell’incontro con le Poste: «Apprezziamo la disponibilità di Iammatteo, anche se sarebbe stato opportuno concertare il piano con i sindaci prima di comunicare loro la chiusura degli uffici. Ora si dia il tempo necessario per poter confrontare i dati in possesso di Poste Italiane con le situazioni reali esistenti sul nostro territorio». Andrea De Polo

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pubblicata il 14 marzo 2015

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