Rubinato all´attacco «Via i capi: congresso» - Il Giornale di Vicenza

04 giugno 2015

Pagina 6, Regione

TREVISO«Dopo la disfatta elettorale alle regionali, il Pd veneto deve girare pagina, ma non può farlo con quei dirigenti che hanno creato le basi per il peggior risultato dal 1995 ad oggi. Per questo serve un congresso vero, una efficace opposizione in consiglio regionale, un Partito democratico veneto, aperto alla partecipazione. Se così non sarà noi ci impegneremo a costruire una rete civica per non trovarci tra 5 anni con le armi spuntate di fronte ad un Zaia ancor più competitivo e ad una concorrenza che si è fatta più agguerrita con la lista di Tosi e i 5 Stelle». È in sintesi il pensiero che Simonetta Rubinato, insieme a sindaci e amministratori promotori con lei del Barcamp Veneto 2015 (presenti Silvia Conte di Quarto d´Altino, Alberto Cappelletto di S. Biagio di Callalta, Pieranna Zottarelli di Roncade), che ha convocato i giornalisti in sede del Pd.L´incontro si è aperto con la lettura dei dati elaborati da Paolo Pasi, analista politico, che ha messo in evidenza come l´elettorato veneto, sempre più mobile, non abbia ritenuto affidabile il progetto politico del Pd, diversamente da quanto aveva fatto alle europee di un anno fa in cui aveva scommesso su Renzi. «L´elettore di oggi - ha spiegato l´on. Rubinato - è disposto a cambiare, ma deve fidarsi di chi guida la macchina. Zaia è stato in questo senso molto più credibile, mentre la proposta del Pd è parsa lontana dai bisogni concreti della gente, piena di astio verso l´avversario, con un cambio di immagine imposto alla nostra candidata che non ha giocato a suo favore. Risultato? Abbiamo perso, male. Abbiamo bruciato una risorsa preziosa come Alessandra Moretti, che solo un anno fa aveva raccolto un forte consenso e poteva essere per il Veneto un ponte in Europa, e ci troviamo, come veneti, con un parlamentare europeo in meno, visto che il suo posto è stato preso da un rappresentante dell´Emilia Romagna».Difficile fare peggio, quindi. «Una classe dirigente perdente cerca scuse, una vincente cerca nuove strade. Noi vogliamo provare a vincere anche in Veneto, come oggi avviene in molte altri parti d´Italia. Perché Zaia non è invincibile, ma per batterlo bisogna sceglierci candidati veneti, non imposti da Roma, tornare a stare in mezzo alla gente, avere sindaci capaci di amministrare bene le città, rinunciare a fare il partito che vive di rendite di posizione» conclude Rubinato. Parole, ancora una volta, da chi studia da leader ed è di nuovo pronta a rimettersi in gioco. 

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pubblicata il 04 giugno 2015

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